Comperate la Zaide di Mozart diretta da Harnoncourt e seguite le istruzioni per l'uso. Zaide è una «turcheria» ma non comica: lasciata lì prima della fine, perduto il libretto, incomprensibile. Era il 1781, Mozart s'occupò presto d'altro. Istruzioni. Se non sapete il tedesco, ascoltatelo tutto, perché era prevista una parte parlata fra un numero cantato e l'altro, e non starebbero bene appiccicati. Ma se sapete il tedesco, programmatelo saltando i solchi in cui Tobias Moretti immagina e spiega, perché è una palla di vane pesantezze culturali. Se vi piace il suono barocco, quello con terrazze di sonorità e un po di asprezza, godetevelo, perché qui è d.o.c.. Se vi irrita, provate a mettervi calmi e cercare di capirlo, perché qui ha qualche momento emozionante. Rinunciate ad aspettarvi tenerezze mozartiane nei pezzi d'insieme.
Godetevi due meraviglie: la comicità esaltante dell'unico pezzo buffo, nella voce di Anton Scharinger, e l'arte somma, fascinosa d'una femminilità complessa e fragrante e d'una tecnica stupefacente, della protagonista Diana Damrau.NIKOLAUS HARNONCOURT- Zaide di W.A. Mozart (Sony)
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