Mps, Fondazione al 50% Venduto il 6% del capitale

La Fondazione Mps anticipa i tempi e cerca di racimolare le risorse per sottoscrivere l'aumento di capitale di Mps. Ma lo fa con una mossa che ha fatto letteralmente crollare il titolo in Borsa, che ha perso ieri il 7,63% a 0,8105 euro, trainando al ribasso tutto il settore bancario. L'Ente guidato da Gabriello Mancini, con una decisione a sorpresa - più nei tempi che nella sostanza - ha collocato sul mercato 450 milioni di azioni privilegiate che per statuto sono state convertite in ordinarie. L'operazione, gestita da Goldman Sachs, ha permesso alla Fondazione di raccogliere poco meno di 400 milioni, una cifra di rilievo ma ben lontana da quello che sarà l'esborso complessivo, pari a circa un miliardo. La Fondazione, che ha una quota del 56% circa del capitale di Mps, deve per forza diluirsi poco sopra al 50% in quanto non ha le risorse sufficienti per sottoscrivere pro quota l'aumento e mantenere inalterata la sua partecipazione. L'Ente poteva o vendere parte dei diritti dell'aumento o anticipare l'operazione alienando parte delle privilegio che, ad oggi, sono tutte in mano alla Fondazione.
Questa strada, nonostante il pesante tonfo del titolo in Borsa, è considerata la più corretta da parte degli analisti: le azioni di privilegio non vengono considerate al fine del conteggio del Core Tier 1. Che prima o poi si dovesse diluire era scontato, spiega un analista, con un inevitabile eccesso di carta di mercato. L'alternativa era un pesante sell-off di diritti nel giorno dello stacco, in concomitanza con l'avvio dell'aumento di capitale.Dopo questa operazione, la Fondazione non ha escluso di poter mettere ancora mano alla quota in suo possesso in Mps (le restano ancora circa 680 milioni di azioni privilegio), ma solo in un'ottica di marginale fine-tuning. In soldoni, niente più grosse operazioni, ma piccoli aggiustamenti sì.
D'altra parte mancano all'appello un po' di risorse: conti alla mano, con l'incasso realizzato oggi, l'ente dovrebbe tirare fuori ancora 620 milioni. Una cifra notevole che potrebbe recuperare in parte ricorrendo anche all'indebitamento. Mps aveva annunciato un aumento di capitale compreso fra 2 e 2 ,4 miliardi per rinvigorire i ratio patrimoniali e permettere di restituire i Tremonti Bond. L'operazione realizzata ieri della Fondazione ha però più di un risvolto per la stessa Mps: con la conversione in automatico delle privilegio in ordinarie, è stato collocato il 6,7% del capitale della banca, e , un maggior numero di azioni ordinarie rispetto alle privilegiate, permette a Mps di avere una qualità del capitale migliore, visto che con Basilea 3 solo il capitale ordinario concorre a definire il patrimonio della banca. La reazione del titolo è stata molto violenta: le prime indicazioni della mattinata di ieri a Piazza Affari vedevano i future in rialzo, con i bancari pronti a sfruttare le voci di un accordo per puntellare il debito della Grecia.

Ma, forse, insinuano alcuni trader, è stato proprio questo il motivo della caduta non solo di Mps ma di tutto il settore bancario. La questione greca è tutt'altro che risolta, e la debolezza di Mps ha creato un semplice e banale espediente per vendere a man bassa ancora una volta le banche.

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