Musica e poesia Ecco il festival che va da Reed a D’Annunzio

Accostare Lou Reed a Gabriele D’Annunzio è mossa audace, da intellettuale vero. La tesi è che il poeta innovatore e un musicista trasgressivo come l’ex Velvet Underground sarebbero andati d’accordo. Perciò meritano di essere citati come esempio di arte coraggiosa, libera, senza tempo. Soprattutto moderna. Questi i presupposti della rassegna Pescara Tener-a-mente, la scommessa che Giordano Bruno Guerri vuole vincere per riportare la città abruzzese all’attenzione culturale nazionale. E per ben cominciare il 24 giugno, data di esordio della rassegna, annuncia che farà la parte dell’imputato D’Annunzio in un burrascoso processo all’Aurum difeso da Annamaria Bernardini Pace, mica una qualsiasi. Ma il cerchietto rosso spetta anche al convegno «D’Annunzio padre dello stile italiano» l’8 luglio (sempre all’Aurum), un regalo per chi soffre di memoria corta e non ha ancora capito chi è il vero padre di Carosello.
Detto questo, la rassegna - prettamente dannunziana - non è che la degna cornice a un offerta estiva popolarmente clamorosa con i concerti di luglio, agosto e settembre (stadio del Mare, stadio Adriatico e teatro D’Annunzio) di Vasco Rossi, Raphael Gualazzi, Renzo Arbore, Jovanotti, Manhattan Transfer, Wynton Marsalis e il supergruppo Return to Forever. Finezze da Umbria Jazz d’altri tempi. Guerri gongola: «Mentre l’Italia va verso un depotenziamento della cultura, Pescara la promuove e la innalza a veicolo di crescita e sviluppo del territorio diventando officina di arte, cultura e bellezza a cielo aperto». A novembre il sindaco Mascia contattò Guerri, la persona giusta per risollevare l’immagine di Pescara. «Un incarico affascinante, inedito - aggiuge il “consulente d’immagine della città di Pescara” - una sfida che accettai con entusiasmo; mi ero, infatti, innamorato di Pescara durante la mia frequentazione del D’Annunzio Festival vedendone le enormi potenzialità». Così ha elaborato un piano strategico su temi piuttosto lontani dalla cultura in senso stretto. «La città produceva un’impressionante serie di manifestazioni estive, alcune di grande prestigio come il Pescara Jazz Festival e il Premio Flaiano, occorreva potenziarle e riunirle in un unico nome per farne un importante festival italiano».

Detto, fatto: è nata così Pescara Tener-a mente- gioco di parole dannunziano che unisce 2 festival, quello di Pescara e quello del Vittoriale degli italiani a Gardone Riviera. Prendi due e paghi uno: gli intellettuali vanno al supermercato.

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