GenovaIl profeta Hernanes si ferma sul palo. Ma la Lazio deve ringraziare soprattutto un Muslera acchiappatutto se da Marassi esce con almeno un punto e il Milan allunga solo di due lunghezze. Dopo un primo tempo limitato a unoccasione per parte nei primi novanta secondi, il Genoa reagisce alla grande paura del legno colpito da un poco ispirato Hernanes. Ledesma cede il pallino del gioco, Floccari decide di non farsi rimpiangere e Zarate scarta persino i ciuffi derba finché qualcuno non gli porta via il pallone. Ne deriva che la squadra rivelazione del campionato mette alla prova la solidità dei suoi difensori. Biava, Lichtsteiner e Radu non perdono la testa neppure quando il Genoa crea sei palle gol in tre minuti e, tra il decimo e il ventesimo della ripresa, sembra un rullo compressore sempre sul punto di schiacciare i biancazzurri.
Il centrocampo dello squalificato Edi Reja termina in affanno perché il solo Mauri cerca di tenere uniti i reparti, mentre il Genoa ritrova fiducia e gioco proprio quando il suo pubblico sembra risentire oltre misura delle tante voci di mercato e delladdio anticipato di Andrea Ranocchia. Lo 0-0 finale va persino stretto ai rossoblù, ma la Lazio si conferma squadra in grado di resistere anche nelle giornate peggiori.
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