Dunque la parola «preferenze» il capo dello Stato non la pronuncia nemmeno per sbaglio. Però non sottovaluta la portata del dibattito politico di questi giorni, «in particolare per la elezioni del Parlamento europeo»: la riforma è appena arrivata in aula alla Camera e già tra maggioranza e opposizione è scontro aperto. Così lancia il suo avviso ai naviganti: «Bisogna prestare la massima attenzione alla necessità di non comprimere il pluralismo politico in quelle che sono le sue significative espressioni». Occorre quindi salvaguardare le minoranze, «pur introducendo disposizioni volte a evitare eccessi estremi di frammentazione della rappresentanza italiana allassemblea di Strasburgo».
Per tutte queste cose Napolitano chiede «una discussione aperta, costruttiva e senza rigidità» e ottiene a caldo lapplauso di tutti. Particolarmente «grati» al presidente della Repubblica si dichiarano le forze più piccole: sinistra radicale, storaciani, verdi, socialisti, Udc, cioè tutti quelli che temono di non riuscire a superare una soglia di sbarramento alta. E se il Pd invita a raccogliere lappello quirinalizio e a cambiare la norma, anche il centrodestra si dice daccordo.
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