Forza Italia e Alleanza nazionale non riescono a sincronizzare gli orologi (e i calendari) quando si tratta di decidere la nascita del Popolo della libertà. Ieri si è sfiorata la crisi diplomatica quando il coordinatore nazionale degli azzurri Denis Verdini ha spiegato a un coordinamento che si è tenuto a Milano: «Entro fine anno saranno sciolti i partiti Forza Italia e Alleanza nazionale, in primavera faremo la costituente e poi il congresso». Alleanza nazionale ha visto nelle parole di Verdini un tentativo di dettare le tappe per la creazione del Pdl. E non ha gradito. Prima, da Bruxelles, è arrivata la risposta di Ignazio La Russa, ministro della Difesa e reggente di An: «Spiace che lonorevole Verdini abbia ritenuto autonomamente di enunciare tempi e percorsi per giungere alla costituente del nuovo Partito della Libertà». Poi quella del ministro delle Politiche Ue Andrea Ronchi: «Quella di Verdini è uniniziativa della quale non comprendo il senso».
A stretto giro di posta la precisazione del coordinatore azzurro. A Milano. «Ho parlato come coordinatore di Forza Italia al popolo di Forza Italia». Nessun tentativo di dettare il timing ad An, quindi. Orologi di nuovo sincronizzati. Almeno per ora.
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