Nave Tirrenia contro il molo Paura, disagi e polemiche

È polemica sulla compagnia di navigazione Tirrenia, dopo l’incidente che venerdì in tarda serata ha coinvolto un traghetto in partenza da Civitavecchia per Olbia, sul quale la Guardia costiera ha aperto un’inchiesta. Per gran parte dei passeggeri l’odissea non è ancora finita: nel tardo pomeriggio di ieri in 180 circa attendevano ancora, in un’altra nave della compagnia, di poter riprendere il mare verso la Sardegna. E il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, definisce la Tirrenia «una vergogna nazionale». Tutto è cominciato nella tarda serata di venerdì, quando la motonave «Sharden» ha mollato gli ormeggi dal porto laziale in direzione Sardegna. Dopo poco, un boato: il traghetto sbatte contro la diga foranea all’altezza del fanale verde. L’urto provoca uno squarcio di 30 metri. Tanta paura, e in molti hanno temuto una replica del naufragio della Concordia. Immediato l’intervento della Guardia costiera, che mette subito in sicurezza la nave e tranquillizza i passeggeri, tutti illesi. Qualche ora dopo, cominciano le operazioni di evacuazione della nave, grazie anche all’aiuto dei vigili del fuoco. Tutti i passeggeri sono sbarcati dalla Sharden, e 50 di loro sono poi stati imbarcati su un’altra nave, la «Scintu» della compagnia Siremar, che è partita alle 3.50 ed è arrivata ad Olbia ieri mattina alle 10.30.
Ma se per una parte dei passeggeri l’odissea è quindi terminata, per gli altri, circa 180, in serata non era ancora finita. Erano i passeggeri che avevano l’auto o altro mezzo al seguito, e che quindi hanno dovuto attendere il recupero del veicolo dalla nave incidentata.

Per queste persone è stata una nottata da incubo: trasferite alle 4 di notte su un’altra nave ormeggiata nel porto di Civitavecchia, sono rimaste lì per più di tre ore senza riscaldamento per poi essere nuovamente trasbordate su una terza nave, dove hanno atteso per ore.

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