Le nazionali dei barboni ospitate in una tendopoli

L’Homeless world cup arriva a Milano, ma scoppiano già le polemiche con il ct della nazionale, che si dimette. Uno sgarbo istituzionale, quello di non aver invitato la Nuova Multietnica, l’associazione che fa parte del comitato organizzatore dei Mondiali di cui Bodgdan Kwappik, l’allenatore della nazionale italiana senza tetto è presidente, che non è proprio piaciuto. Insomma sembra che Milano, che patrocina l’iniziativa, non stia dando l’ospitalità degna dei mondiali e della futura sede di Expo, a partire proprio dalla sistemazione riservata ai 480 atleti da tutto il mondo, che alloggeranno nella tendopoli allestita dalla Croce Rossa nella caserma Mameli di via Suzzani, niente a che vedere insomma con i college 5 stelle messi a disposizione dalla altre città.

Per non parlare dello sgombero del campo di viale Forlanini, dove vive la metà dei giocatori della Nazionale italiana. Ancora brucia il mancato finanziamento della trasferta agli Europei di Polonia di qualche mese fa, con i senza tetto costretti a fare la colletta per pagarsi la benzina e l’autostrada?

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