Nel cervello l’interruttore del fumo

Scoperta l’area cerebrale che controlla la dipendenza, in vista nuove terapie

Una scoperta nata quasi per caso: un’équipe di scienziati, dopo aver notato che un fumatore accanito ha perso completamente il desiderio delle sigarette dopo aver subito un danno cerebrale a causa di un infarto, ha identificato una zona del cervello come causa principale della dipendenza dalla nicotina. Secondo quanto riportato dalla rivista Science, la scoperta sulla parte del cervello chiamata insula potrebbe portare allo sviluppo di terapie in grado di aiutare i fumatori a liberarsi della dannosa abitudine. Nel caso esaminato, il paziente aveva iniziato a fumare a 14 anni e poteva fumare anche 40 sigarette al giorno. Dopo il danno all’insula, trovava disgustoso perfino l’odore del fumo.
«È una scoperta molto importante perché in un certo senso permette di rivolgere attenzione a un’area che prima non veniva presa seriamente in considerazione», ha detto uno dei ricercatori, Antoine Bechara, dell’Università di Southern California e di Iowa. L’insula, delle dimensioni di una grossa moneta, riceve segnali da tutto il corpo umano e si pensa che contribuisca alla conversione delle informazioni in sensazioni come fame, dolore e desiderio.

Bechara, che ha studiato a lungo il fenomeno della dipendenza, ritiene che l’insula sia la causa diretta della dipendenza da sostanze come droghe e alcolici, e forse persino dal cibo. Ma il fumo delle malattie che causano morte nei Paesi industrializzati, è quello che si può prevenire con più facilità, intervenendo prima che le persone diventino dipendenti.

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