RomaNel futuro del sindaco Alemanno cè la rassegna quotidiana delle previsioni meteo sulla capitale. Gli conviene. Anche perchè martedì si rischia la replica dellacquazzone. In attesa della conta dei danni e che sia deciso o meno lo stato di calamità (già bocciato dal Codacons), ieri la scia di polemiche è proseguita impietosa mentre le stazioni della metropolitana, Colosseo esclusa, tornavano lentamente alla normalità. «Con una più accurata manutenzione si sarebbero limitati i danni - fa notare Paolo Voltaggio, consigliere comunale Udc -. Roma e i cittadini pagano anni di edilizia scriteriata senza un serio piano urbanistico e senza la preliminare costruzione di infrastrutture e opere di urbanizzazione idonee a sostenere le cubature concesse. Troppi condoni edilizi, troppa frettolosa abitabilità e pochi controlli». Lopposizione, che accusa Alemanno di pensare solo alla carriera nel PdL, (stessa critica rivolta a suo tempo a Veltroni) chiede la testa dellassessore Ghera. Sostiene Marroni (Pd): «È inadeguato a garantire la manutenzione cittadina. Via la sua delega». Paolo Masini, consigliere comunale del Pd denuncia solo disorganizzazione: «Invece di prendersela col destino cinico e baro e col servizio meteo Alemanno dovrebbe assumersi le responsabilità e chiedere scusa. La buia pagina di ieri non è figlia di un evento meteorologico incredibile, ma di unamministrazione disorganizzata».
Dicevamo dello stato di calamità, Alemanno ci conta: «Quando i danni superano un certo livello ci sono le condizioni per la calamità naturale».
Nella Capitale le polemiche restano a galla
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