Nello stesso punto il suv tagliò la strada alla 60

«Un grande urto e poi più niente». Domenico Ressaiolman, il 26enne autista del bus 60, risponde così alle domande degli agenti del Nucleo radiomobile della polizia municipale che tentano di ricostruire la dinamica dell’incidente avvenuto in corso di Porta Vittoria il 14 febbraio scorso. L’impatto che ha visto coinvolti il bus 60 e il tram 12, è stato violento al punto da causare la morte della 52enne Giuliana Grossi e il ferimento di persone sono rimaste ferite. Tra i quattro feriti più gravi c’è il guidatore del 12, Marco Momentè, che si trova ancora in ospedale. Per il momento l’unico indagato accusato di omicidio colposo è Marco Trabucchi, 38enne procuratore sportivo residente in Svizzera, che, alla guida della sua Porsche Cayenne, avrebbe invaso la corsia preferenziale, tagliando la strada al bus e causando forse l’incidente.

Trabucchi si difende dicendo di aver evitato due pedoni che stavano attraversando con il rosso, obbligandolo a sterzare; le registrazioni delle telecamere, che presentano effettivamente due sagome sfocate, e la conferma di due testimoni oculari, sembrerebbero sostenere la tesi dell’uomo. Ora la magistratura dovrà fare chiarezza su questa tragedia.

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