Al Milan c’è zero voglia di sorridere. Perciò la battuta, l’ultima della serie, realizzata da Ignazio La Russa, ministro della Difesa del governo Berlusconi («da interista terrei Ancelotti sempre...») e interista doc, passa quasi inosservata. Merito o responsabilità del bollettino medico che annuncia da Milanello l’ennesimo guaio capitato alla truppa. Andrea Pirlo, uno con le gomme sgonfie per via di una precaria preparazione fisica (si presentò al raduno il 25 luglio dopo l’europeo, il 29 cominciò a giocare, ndr), è stato colpito da una grave lesione muscolare ai flessori della coscia destra (prima della sua carriera rossonera). L’entità sarà valutata venerdì mattina, ma le previsioni sono tutt’altro che rosee: almeno un mese di stop, salvo complicazioni. L’incidente, toccato nel giorno destinato ai test per conoscere il deficit dell’interessato, è sintomatico della condizione dell’azzurro. Ancelotti, al momento, deve allestire il reparto spostando Ambrosini sul centro e arretrando Seedorf nell’attesa del recupero record di Gattuso che può avvenire persino domenica contro la Lazio (è in attesa di un tutore con cui giocare).
Altro motivo di irritazione è rappresentato dalle notizie che rimbalzano dal Brasile relative a Ronaldinho. Questa volta non raccontano di prodezze calcistiche ma di una notte brava, vissuta subito dopo la fine della partita di qualificazione contro la Bolivia (0 a 0 il risultato finale) da alcuni esponenti della seleçao e tra questi Ronaldinho Gaucho, il quale avrebbe, secondo il racconto dell’agenzia brasiliana Estado, fatto le ore piccole in una villa dal difficile accesso, a Jacarepaguà, nella zona dell’autodromo intitolato a Nelson Piquet. L’unico calciatore citato è il milanista, sull’identità degli altri non ci sono che indizi oltre alla testimonianza del proprietario di un ristorante situato nei pressi della villa. Ronaldinho è stato convocato in sede dal vice-presidente Galliani, cui ha giurato di aver cenato in quel locale ma di aver concluso la serata alle 2.30 del mattino. Nessuno in via Turati è obbligato a credergli ma il brasiliano ha capito al volo la lezione. Gli hanno detto apertamente: «Se volevi fare la dolce vita, il Milan è la società sbagliata». Dalla reazione immediata dell’interessato, il cicchetto ha fatto effetto.
Come ha fatto effetto anche la divulgazione, da parte della società, delle cifre, reali, relative al calcio-mercato appena concluso. «Il deficit è stato di appena 1 milione e 319mila euro» il dettaglio passato dal vice-presidente Adriano Galliani (in uscita acquisti per 60 milioni 893mila euro, in entrata cessioni per 59 milioni 574mila euro).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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