da Roma
«Basta a salute e n par de scarpe nove», oppure «Per fortuna dentro sono rimasto un bambino, questa è la mia forma di immortalità», diceva Nino Manfredi, con lusuale bonomia ciociara, che lha aiutato a vivere lungo i suoi ottantatré anni, costellati di successi e di amori, baciati dalla fortuna duna famiglia solida e affettuosa, oltreché dalla stima del pubblico. E adesso, a distanza di un anno dalla scomparsa di Saturnino, nato a Castro dei Volsci, ma naturalizzato romanissimo (soprattutto nei film girati con Gigi Magni), Sky Cinema Classics presenta un documentario inedito sulla cinebiografia del rimpianto artista. Si tratta di «Nino Manfredi. Nudo dattore», firmato da Massimo Ferrari e Gaia Capurso (in prima tv sabato prossimo alle 19,45) e che si avvale di filmati Rai, stralci di interviste a Nino, realizzate dal figlio Luca e mai viste in televisione (anche se proiettate in qualche festival), oltre che di filmini di famiglia, girati in Super 8. Né si tratta di un omaggio soltanto, sia pure a un artista che tanti volti della Commedia allitaliana ha saputo assumere: lhommage allinterprete, infatti, apre un ciclo di otto film interpretati da Manfredi.
Questa produzione Cinecittà Entertainment è stata presentata ieri alla Casa del Cinema, alla presenza di Erminia Ferrari, vedova di Nino (che ha ricordato come «Nino assomigliasse ad ogni personaggio interpretato nei suoi film») e degli attori Franca Valeri e Leo Gullotta, emozionati proprio come nel documentario, mentre ricordano lamico scomparso.
Dal ciociaro di Canzonissima al Rugantino di Garinei e Giovannini; dal Geppetto di Pinocchio (regia di Comencini) al Monsignore interpretato ne In nome del Papa re, Nino Manfredi viene fatto rivivere nei sapidi ritratti dattore che egli stesso ha, di volta in volta, fornito.
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