A nuoto nello Stretto D’Angelo va e torna in meno di due ore

Scilla e Cariddi non sono riusciti a fermarlo. Walter D’Angelo ce l’ha fatta: a 46 anni ha attraversato a nuoto, andata e ritorno, lo stretto di Messina.
Un’impresa resa difficile dalle forti correnti e dalle onde burrascose, soprattutto nel tragitto di ritorno. Inconvenienti che lo hanno spostato di tre chilometri e mezzo dal percorso di partenza. «Poi - dice il nuotatore milanese - ci si è messa anche un’enorme nave da crociera di cinque piani. Ricordo ancora il nome: “Queen Victoria”. Mi è passata a 200 metri, scatenando “cavalloni” altissimi». In totale D’Angelo ha nuotato per dieci chilometri in mare aperto realizzando un tempo più che buono: un’ora e 56 minuti.
Il pericolo meduse, invece, non ha infastidito più di tanto il maratoneta delle onde. «Io non mi sono neanche accorto che ci fossero», dice candidamente. In realtà, dalle due imbarcazioni che lo seguivano nell’impresa, dicono di aver visto più di un branco avvicinarsi a lui.


All’arrivo a Torre di Faro, provincia di Messina, D’Angelo non era neppure stanco. «Il dottore si è stupito che non avessi il fiatone. Poi mi ha “sentito” i battiti del cuore: 102 al minuto». Roba da fenomeni dopo una faticaccia del genere a 46 anni.

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