Nuova cura per i tumori della prostata

Nuove metodiche innovative per la cura della prostata. Grazie alla ricerca ed alla messa a punto di moderni software si aprono interessanti opportunità per la cura di questa patologia in grande crescita. A Bologna all'ospedale universitario Sant’Orsola Malpighi, a Milano all'Istituto nazionale dei tumori ed a Lecco all'ospedale Manzoni (dove si effettua dal 2003), si sta implementando un approccio terapeutico di brachiterapia che sfrutta sorgenti ad alto rateo di dose (HDR). Ne parliamo con la professoressa Enza Barbieri, ordinario dell'università di Bologna e direttore dell'Istituto di radioterapia del Policlinico Sant'Orsola Malpighi. Presidente dell'Associazione italiana di radioterapia oncologica (AIRO), la professoressa Barbieri ha contribuito dal 1975, allo sviluppo della radioterapia, il suo Centro è un punto di riferimento europeo.
«La brachiterapia HDR della prostata - spiega la professoressa Barbieri - è una metodica che si utilizza per gli adenocarcinomi della prostata in stadio iniziale come terapia radicale esclusiva e come sovradosaggio negli stadi a rischio intermedio ed elevato in associazione a radioterapia esterna. La brachiterapia può e deve essere proposta come trattamento alternativo in pazienti che presentino determinate caratteristiche cliniche, fisiche e psicologiche. Viene eseguita in anestesia solitamente loco-regionale; consiste nell' inserzione di vettori plastici o metallici, per via perineale direttamente nel tessuto prostatico, sotto guida ecografica o utilizzando ricostruzioni TC. Vi è la possibilità di pianificare il trattamento in tempo reale e ottimizzare l' erogazione della dose al volume bersaglio (prostata), riducendo la tossicità agli organi a rischio limitrofi (retto e vescica). Presenta una serie di vantaggi rispetto alla chirurgia quali la possibilità di espletare il trattamento con ridotta degenza ospedaliera (1-2 giorni) con conseguente riduzione dei costi e soprattutto degli effetti collaterali sia acuti che tardivi (emorragie vescico-uretrali, incontinenza urinaria, impotenza sessuale)». Rispetto alla radioterapia esterna il trattamento può essere effettuato in un tempo molto limitato rispetto ai ripetuti accessi necessari per raggiungere la dose utile per il controllo della malattia prostatica e con minori effetti tossici su retto e vescica.
Risultati preliminari di uno studio eseguito nei Paesi Bassi su 300 uomini con cancro alla prostata, sottoposti a brachiterapia ad alto rateo di dose (HDR) hanno mostrato ottimi risultati con mantenimento della potenza sessuale nel 79% e comparsa di incontinenza in meno del 2%. «Con tale studio - precisa il dottor Andrea Galuppi, responsabile dell'attività di brachiterapia nell'ambito del team della professoressa Barbieri - si è dimostrato che abbinata ad una nuova e innovativa tecnologia di imaging, può essere ugualmente efficace come le terapie tradizionali, riducendo al contempo gli effetti indesiderati quali impotenza e incontinenza. Con la brachiterapia il tumore viene irradiato dall'interno inserendo un isotopo radioattivo temporaneamente (HDR) o permanentemente (semi di iodio 125 o palladio 103) attraverso vettori per somministrare la dose appropriata. Gli impianti permanenti sfruttano il decadimento dei semi impiegati che rimangono poi all'interno dell'organo inattivi senza necessità di rimozione. La brachiterapia HDR utilizza sorgenti miniaturizzate di iridio 192 che vengono proiettate automaticamente all'interno dei vettori e ritirate dopo il tempo necessario per l’ erogazione della dose voluta. Tale metodica permette di contenere i costi della procedura in quanto le sorgenti di iridio vengono utilizzate anche per altri trattamenti».
Un team interdisciplinare di oncologi radioterapisti e fisici medici oltre a ricercatori della Nucletron, una società specializzata nei software per radioterapia, hanno sviluppato questa tecnologia che offre una imaging in tempo reale che consente il controllo di aspetti cruciali della procedura nel momento stesso in cui viene eseguita. Grazie all’ausilio delle nuove soluzioni tecnologiche la brachiterapia è oggi più accurata ed utilizzata.

Fu impiegata per la prima volta nel 1901 da Pierre Curie e Henri-Alexandre Danlos . In tutto il mondo, il cancro alla prostata è diagnosticato a un uomo su 6, ogni anno si registrano 350mila nuovi casi, dei quali il 75% localizzati, adatti ad essere trattati con la brachiterapia HDR .