Alla fine ha vinto lui. Voleva tornare a guidare e ce lha fatta: pazienza se per raggiungere il suo obiettivo ha dovuto fare uno sgarbo alla Ferrari, «la mia seconda famiglia» come lha più volte definita. Pazienza se dal popolo della Rossa ora verrà visto più come un traditore che come un campione immortale. Pazienza se le malelingue sul vero o presunto dolore al collo, che gli aveva impedito il come-back al posto di Massa in Ferrari non più tardi di 4 mesi fa, ora si sprecano.
Michael Schumacher, tedesco di Hermülheim, 41 anni, sette titoli mondiali in F1, 91 vittorie, 154 podi, 250 Gp disputati, tornerà alla guida di una monoposto, la Mercedes Gp, a tre anni dal suo ritiro. «Mi sento come un ragazzino di dodici anni che saltella in giro», ha scherzato Michael Schumacher, prima di saltare dal faceto al serio, delineando progetti e ambizioni della sua nuova scuderia con cui ha firmato un contratto triennale. Nessuna ufficialità sui termini economici, ma lingaggio dovrebbe aggirarsi sui 7 milioni allanno. «Certamente lobiettivo è quello di salire a fine stagione sul podio più alto. La Brawn ha vinto i titoli piloti e costruttori la scorsa stagione. Con un partner così forte come Mercedes Benz il nostro obiettivo può solo essere di lottare per il Mondiale. La concorrenza sarà molto forte, ma mi emoziona il fatto di esserci anchio: sarà una nuova sfida personale e sportiva». E il dolore al collo? Non cè più, replica il tedesco: «Il collo non è assolutamente più un problema. La scorsa estate cera troppo poco tempo per recuperare, ma adesso ce nè stato abbastanza per far guarire completamente la ferita. Dopo la rinuncia dolorosa dello scorso anno avevo ancora un conto aperto. Volevo capire se potevo davvero tornare a correre in F1. Sì, posso e voglio farlo. Non ho alcun dubbio che potrò essere nelle condizioni fisiche adatte per disputare questa stagione e poter correre per le prime posizioni». «Schumacher è la scelta migliore» gli ha fatto eco lamico e compagno di vittorie di una vita, nonché attuale team manager della Mercedes Gp Ross Brawn.
Insomma, Schumi torna per vincere. Ed è perfino nato un gruppetto di ex piloti ed esperti - capitanato da Niki Lauda - pronti a scommettere sul campione tedesco. Mentre i bookmakers bancano lottavo titolo di Kaiser Schumi a 7,50 (meglio di lui soltanto Hamilton, 3.50, e Alonso, 4.50), Lauda accoglie con piacere il ritorno in pista di Schumi: «Lui può nuovamente vincere perché ha delle potenzialità superiori a quelle dei suoi rivali più giovani» sintetizza il pilota austriaco, anchegli protagonista di clamorosi ritorni in pista: gravemente ferito al Nurburgring nellagosto 1976, vinse il titolo mondiale lanno seguente. Poi, dopo un ritiro dal 1979 al 1981, tornò in gara e vinse a 35 anni il titolo mondiale nel 1984. Euforica la stampa tedesca: «Mercedes ci regala Schumi», scrive la Bild, aggiungendo: «La cosa più bella è che guiderà una Mercedes». Sempre secondo il tabloid tedesco, «Schumacher è già il miglior pilota di tutti i tempi, se vincesse il suo ottavo titolo, diventerebbe immortale». Schumi, che il 3 gennaio prossimo compie 41 anni, «potrebbe essere il padre del suo compagno di squadra Nico Rosberg che ne ha solo 24», prosegue il giornale forzando un po i conti prima di concludere: «La Ferrari non può offrire una macchina a Michael? E chi se ne importa! Così Schumi vincerà con la Mercedes».
Ma è tutto il patinato circus dei motori ad andare in subbuglio per la notizia. Chi a favore, chi contro, in tanti si sprecano in commenti sulla decisione di Schumacher. «Io comunque non ho capito perché avendo a disposizione la possibilità di tornare su una Rossa abbia scelto invece di passare alla Mercedes», si domanda Alain Prost, mentre il neo-compagno Nico Rosberg - evidentemente - non sta più nella pelle: «Il ritorno di Michael è fantastico, così come averlo come compagno di squadra. Sono certo che formeremo una coppia molto forte, così come sono convinto che Schumi non abbia perso nemmeno un po della sua velocità. Il suo ritorno è una grande notizia anche per il nostro sport e i tifosi».
Al Gp del Bahrein del 14 marzo 2010 la prima sentenza.
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