Obama scivola sul tema della razza

da Washington

La corsa di Barack Obama verso la Casa Bianca rischia di essere fatta deragliare dalla questione razziale. Nonostante l’accoglienza generalmente positiva al suo discorso di Filadelfia sul risentimento razziale in America, il senatore nero continua a vivere la crisi più profonda della sua spettacolare campagna elettorale e continua a perdere quota.
Un sondaggio pubblicato ieri mostra, per la prima volta nelle ultime settimane, un significativo vantaggio di Hillary Clinton su Obama tra gli elettori democratici: il 49% per Hillary, il 42% per Obama. Il sondaggio è stato effettuato tra il 14 e il 18 marzo e comprende quindi il periodo in cui infuriava la polemica sulle dichiarazione incendiarie dell’ex consigliere spirituale del senatore nero, il predicatore di Chicago Jeremiah Wright. Nello stesso tempo due sondaggi fatti in Pennsylvania, il prossimo importante campo di battaglia elettorale, vedono Hillary nettamente in testa: 51 a 31% nel primo, 53 a 41% nel secondo, con notevoli progressi della senatrice negli ultimi giorni. Per la prima volta Obama è stato costretto alla difensiva e per la prima volta ha perso il controllo del dibattito. E la questione razziale, nonostante i suoi tentativi di spostare la discussione elettorale su altri temi (come la guerra in Irak o i problemi economici), continua a inseguirlo.


Obama ha ammesso in un’intervista di essere «rimasto un po’ scosso dalla controversia». «Mi ha riportato alla realtà che le mie probabilità di essere eletto presidente sono sempre state inferiori rispetto ad altri candidati più convenzionali», ha affermato.

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