Il Festival di Berlino è fin troppo sensibile ai film prodotti con soldi tedeschi. Mutatis mutandis, i tedeschi fanno insomma quel che fanno i francesi e gli italiani: peccano dindulgenza verso il prodotto in qualche modo nazionale. Talora è complice della promozione il critico pietoso, che compiace il produttore/distributore, ingannando lo spettatore. Quando il pericolo è però segnalato («Bidone in vista!») fin dal festival, come smerciare egualmente il prodotto che ha deluso? Gli si affibbia lopportuna quarantena, almeno un anno e mezzo, finché non sia dimenticata leco delle stroncature, avendogli magari cambiato anche titolo. Per esempio, Fireflies in the Garden (letteralmente Lucciole nel giardino), scritto e diretto da Dennis Lee nel 2006, in Italia diventa Un segreto tra di noi. Julia Roberts (il cui personaggio muore subito) ha il nome in bella evidenza, quanto gli attori meno noti che imperversano per tutto il film, onde suggerire implicitamente che si tratti di una commedia brillante.
Ma Un segreto fra di noi è uno di quei tremendi film (da festival) sfornati da chi ancora non è riuscito a sfornare film da Hollywood. Le velleità psico-drammatiche coprono qui un regolamento di conti in famiglia, di quelli che figli complessati operano contro padri dallego ipertrofico, però confortati - come in questo caso - dal successo professionale.
UN SEGRETO TRA DI NOI di Dennis Lee (Germania/Usa, 2006), con Ryan Reynolds, Willem Dafoe, 103 minuti.
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