Operazione trasparenza, c’è tempo fino a martedì

RomaTrasparenza ma solo un po’. Mario Monti ne aveva fatto una bandiera: «Pubblicheremo tutti i dati relativi allo stato patrimoniale dei membri del mio governo», aveva annunciato appena nominato. Poi, buio. Incalzato dal Giornale e altri media, il premier ha fatto spedire una circolare a tutti i membri del suo esecutivo: fuori tutti i 730. Il tempo sarebbe scaduto ma palazzo Chigi ha voluto concedere qualche giorno in più. Tutti i dati saranno on line martedì prossimo. Aspettiamo. Un solo ministro ha battuto tutti sul tempo: il titolare dell’Istruzione, Francesco Profumo. Ligio, ha dichiarato il suo stipendio, ma anche la proprietà di un appartamento, la comproprietà di altri immobili e alcune quote azionarie. Bravi anche i due vice di Profumo e due sottosegretari alla Difesa. Gli altri fanno ammuina. Il ministro per la Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi, inizialmente corso a dare la cifra della sua busta paga da ministro (205.915,54 euro), poi ha aggiornato tutte le voci. Il collega alla Coesione territoriale, Fabrizio Barca, ha reso noto lo stipendio (199.778.25 euro) ma non la sua situazione patrimoniale né gli immobili posseduti.

E gli altri? Ci sarà tempo fino a martedì prossimo e non si potranno più accampare scuse del tipo: abbiamo troppo da fare o compilare tutto il modulo è troppo complicato. E pazienza se qualche «ministro paperone» (leggasi Passera) magari si sentirà in imbarazzo.

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