Ora c’è il vincolo Il cantiere non partirà

Cinque pagine, quelle datate 5 marzo, che gettano una nuova ombra sul teatro Lirico, la sala di via Larga. Un nuovo vincolo, posto dal nuovo direttore regionale per Beni culturali Gino Famiglietti rende ancora più lontana la prospettiva dell’avvio dei lavori, in ritardo di molto mesi per problemi di finanziamento. Una volta conclusa la battaglia con l’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, che era entrato a gamba tesa nella questione della ristrutturazione della sala, che a suo dire rischiava di venire stravolta, riuscendo a coinvolgere anche la Sovrintendenza per i culturali che si impegnò a vigilare sul cantiere, dall’impresa si era sfilato il finanziatore, Alberto Rigotti, lasciando a terra l’imprenditore Gian Mario Longoni. La maledizione di via Larga si è abbattuta di nuovo sul teatro.

Esulta l’assessore alla Cultura del Comune Vittorio Sgarbi, contrario al progetto: «La Sovrintendenza mi ha dato ragione, anzi questo vincolo impone il rispetto strutturale del teatro disegnato da Cassi Ramelli e un vincolo storico, perché impone la conservazione della sala così come era quando Mussolini fece il suo ultimo discorso».

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