«Per ora Cdp non entra nella Snam»

«Per ora Cdp non entra nella Snam»

Gian Maria De Francesco

da Roma

Un ingresso della Cassa depositi e prestiti (Cdp) in Snam Rete Gas, almeno per il momento, è solo un’ipotesi. «Per ora - ha spiegato ieri il presidente di Cdp, Salvatore Rebecchini - è un’operazione improponibile dal punto di vista formale e concettuale». Un’ulteriore diversificazione degli investimenti nel settore delle reti di trasporto dell’energia non rappresenta un argomento da escludere a priori, ma proprio il precedente con Terna suggerisce prudenza. Oggi, infatti, il Tar del Lazio discuterà il ricorso della Cassa contro la delibera Antitrust che impone la cessione del 10% di Enel per poter acquisire il 29,9% della società proprietaria della rete elettrica. «Fino a quando non ci sarà la sentenza non possiamo e non siamo interessati a prendere in considerazione altri investimenti nella rete del gas», ha aggiunto Rebecchini. Insomma, fino al pronunciamento del tribunale amministrativo non si potrà fare affidamento su Cdp per garantire l’italianità di Snam Rete Gas. Ma la Cassa, comunque, intende far valere le proprie prerogative. «L’operazione Terna/Enel - ha sottolineato il direttore generale di Cdp, Antonino Turicchi - a nostro giudizio è corretta, ma noi attendiamo che questa correttezza ci venga riconosciuta». Sul capitolo Sea, invece, nessuna novità di rilievo. La concessione di un finanziamento al gestore degli aeroporti milanesi finalizzato alla distribuzione di un dividendo straordinario che ne renda più appetibile la privatizzazione non è ancora diventato un dossier formale all’attenzione della Cdp. «Siamo stati contattati», ha ribadito Rebecchini, il cda del prossimo 25 febbraio potrebbe prendere una decisione. Sempre ieri i vertici della Cdp hanno presentato un nuovo buono postale indicizzato all’inflazione. Il titolo, che sarà collocato a partire da metà febbraio nei 14mila uffici postali, avrà un ammontare tra uno e due miliardi di euro, un taglio minimo di 250 euro, una durata massima di 10 anni.

Il rimborso sarà alla pari fino al diciottesimo mese e successivamente gli interessi saranno calcolati bimestralmente in funzione dell’indice dei prezzi al consumo. A questi sarà aggiunto un tasso di rendimento reale che dovrebbe raggiungere l’1% a scadenza.

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