da Roma
Che «mano» avrebbe ricevuto, stando alle intercettazioni dellinchiesta Unipol, Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio? Che ruolo avrebbe avuto Giovanni Consorte nella sua campagna elettorale? Sono le domande che la maggioranza di governo e lopposizione in consiglio regionale pongono al diretto interessato e al suo entourage dopo le nuove rivelazioni del fascicolo milanese sulle conversazioni tra lex ministro del governo DAlema, Angelo Piazza, vicinissimo a Marrazzo, e il presidente di Unipol. «Lombra di un ruolo occulto, che metterebbe in credito un personaggio ambiguo come Consorte rispetto al presidente della Regione deve essere fugata», avverte il vicepresidente del consiglio regionale del Lazio, Andrea Augello (An). Quando viene pubblicato «nero su bianco - chiarisce Augello - che in unintercettazione telefonica un uomo di strettissima fiducia del presidente Marrazzo, come lex ministro Angelo Piazza, peraltro persona seria e misurata, avrebbe rassicurato Consorte sulla posizione della Regione in merito allaffare Bnl, sentendosi replicare dal suo interlocutore, in riferimento a Marrazzo, poi può valutare chi gli ha dato una mano non si può né scherzare, né tacere».
Anche Fabrizio Rampelli, deputato di Alleanza Nazionale, chiede a Marrazzo di «chiarire i suoi rapporti con il presidente della Unipol. Lopinione pubblica - sottolinea - ha il diritto di sapere quale mano Consorte abbia dato a Marrazzo». Le spiegazioni del presidente della Regione Lazio sono necessarie dal momento che «Consorte è attualmente indagato per aggiotaggio informatico, manipolazione del mercato e i giudici lo hanno interrogato ieri per movimenti illeciti per ben 50 milioni di euro sotto forma di plusvalenze borsistiche».
La spiegazione dovrebbe avvenire in consiglio regionale, secondo il coordinatore del partito di Fini nel Lazio, Francesco Aracri. Il consiglio dovrebbe essere convocato in via straordinaria e in quella sede «chiediamo - spiega lesponente di Alleanza Nazionale - che il presidente Marrazzo venga a spiegare la sua posizione in merito a questa intricata e torbida vicenda, che non può e non deve toccare le istituzioni. Il perdurante silenzio di Marrazzo è inquietante. Venga subito in aula - esorta quindi - per spiegare con chiarezza e dovizia di particolari la sua posizione».
Il ministro della Salute Francesco Storace punta invece il mirino sul segretario dei Ds Piero Fassino.
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