«Orgogliosi delle nostre aziende Hanno fatto uno sforzo enorme»

«Orgogliosi delle nostre aziende Hanno fatto uno sforzo enorme»

«Un encomio solenne alle nostre aziende che stanno reagendo con tutte le risorse e le energie rimaste presentando centinaia di prodotti nuovi. Se non fosse così conteremmo i morti per strada. Auspico che questo Salone favorisca una svolta psicologica».
Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo, non usa giri di parole. «E meno male - aggiunge - che l’estero c’è. Il mercato domestico è completamente fermo. Stiamo assistendo da diverso tempo a un chiaro divaricamento tra quanto avviene sul mercato interno e quanto avviene sui mercati esteri. È indubbio che nel 2011 abbiano sofferto tutti i settori dipendenti dall’edilizia. Sofferenza che continua, anzi, si aggrava di giorno in giorno. Le manovre economiche restrittive e il blocco dell’erogazione dei mutui hanno inciso pesantemente sull’indotto della casa. Così sul mercato interno siamo di fronte a un forte ridimensionamento della spesa. I consumatori spennati dal Fisco non metterebbero certo mano ai risparmi, ammesso che li avessero. Questo vale per tutti i settori».
E con il prossimo aumento dell’Iva al 23 per cento la situazione potrebbe ancora precipitare.
«Non voglio pensarci, sono terrorizzato - aggiunge Snaidero - Io, invece, continuo a chiede un’aliquota al 4 per cento, come per i nostri competitor. Devo confessare che ho apprezzato molto le prime misure del governo Monti per porre rimedio a una certa situazione. Ma così non va, abbiamo bisogno di vedere qualche spiraglio davanti a noi, non possiamo pensare di aumentare l’Iva di altri due punti. Sarebbe il colpo di grazia al nostro mercato interno e ai consumi più in generale».
Senza contare la campagna dell’Agenzia delle Entrate con i blitz spettacolari.
«Premesso che i disonesti devono essere stanati e costretti a pagare, mi chiedo - conclude il presidente Roberto Snaidero - dov’erano prima gli 007 del Fisco? Questo modo di agire terrorizza soprattutto i contribuenti onesti, quelle che le tasse le hanno sempre pagate».
Nonostante tutto, però, nei padiglioni di Fiera Milano-Rho, gli spazi sono esauriti. E per Carlo Gugliemi, presidente di Cosmit, è motivo di orgoglio: «Sì, e abbiamo anche una lista d’attesa per 18mila metri quadrati. Questo è molto positivo.
Così come positiva è la notizia che arriva dalla Tam, la compagnia di bandiera brasiliana pronta a far sbarcare a Malpensa almeno 10mila visitatori sudamericani. In ogni caso, nonostante il clima di recessione, attorno al Salone c’è molta attesa.
Le nostre aziende hanno fatto il miracolo presentandosi con oltre 20mila nuovi modelli e nuove proposte. Quindi abbiamo organizzato manifestazioni ed eventi, sia in città sia in Fiera, che riteniamo molto importanti e di altissima qualità, sintesi di un progetto mirato a unire mondo dell’impresa e cultura. Non a caso abbiamo coinvolto il Piccolo Teatro, la Triennale e la Biblioteca Ambrosiana, dove parleranno i libri».
Un impegno colossale che vuole essere anche un chiaro messaggio al governo e alla politica, sempre più distanti dai cittadini.
Guglielmi condivide il pensiero di Roberto Snaidero e aggiunge: «Definire il mercato interno debolissimo è quasi un eufemismo. È fermo! Le aziende che riescono a reagire sui mercati esteri possono ancora reggere il peso di questa crisi globale interminabile. Chi produce solo per il mercato domestico fa molta fatica.


Ha ragione l’amico Snaidero quando alza la voce per chiedere l’Iva al 4% sui nostri prodotti. Ci vorrebbe una politica forte, dura, coraggiosa, che affondi il bisturi nella giungla della spesa pubblica. Ma sappiamo bene che tutti invocano questo tipo di intervento sempre e solo a parole».

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