Rapita, picchiata e stuprata. Prelevata appena fuoriuscita da un albergo di Padova, dove alloggia; quindi sequestrata, malmenata, fatta entrare a forza nel portabagagli di unauto. Un breve viaggio, poi, sempre lì, rannicchiata nel baule posteriore, sotto la minaccia delle armi, violentata brutalmente. Infine, anche rapinata del poco che aveva: un cellulare e qualche banconota. Questo, lincubo allucinante che ha dovuto vivere una ragazza di 21 anni, una prostituta di nazionalità bulgara. Presa di mira dal branco, perché giovane, perché indifesa, perché sola in un Paese straniero. Gli stupratori, già tutti in manette, sono tre. Tre romeni di 21, 32 e 38 anni. Lennesimo branco di criminali liberi di girare e delinquere in Italia; una banda i cui componenti avevano già conosciuto tutti la legge italiana, erano già tutti stati fermati e processati; ma non per questo aveva pensato di lasciare il Paese.
Ora affronteranno di nuovo le aule del tribunale, dove dovranno difendersi dalle accuse di violenza sessuale, sequestro di persona, rapina e detenzione di armi. Già, perché anche questa volta sono stati fermati dalle forze dellordine muniti di pistole e numerose munizioni, nascoste nelle loro case - nel Piacentino - di Castelsangiovanni e San Nicolò.
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