A PALAZZO MARINO

Era stata convocata per fare chiarezza. In nome della trasparenza di cui la giunta Pisapia continua a riempirsi la bocca. Ma la millantata trasparenza non c’è stata. Durante la commissione Mobilità convocata per l’audizione del presidente di Atm e dell’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran, finito nell’occhio del ciclone per il «caso Penati» infatti si è discusso dei contenziosi tra l’azienda dei trasporti milanese e la Caronte spa di Di Caterina, l’imprenditore indagato nell’inchiesta sulle ex aree Falck di Sesto San Giovanni, ma non delle pressioni subite dall’assessore Maran, «pupillo di Penati», come lui stesso ha raccontato.
Chi ha fatto pressioni sulla giunta? Cosa è successo dopo la formazione della suadra di Pisapia? Perché Di Caterina dice di apprezzare molto la giunta Pisapia e il nuovo vento che si respira a Miano? Queste le domande dei consiglieri dell’opposizione rimaste senza risposta.


La seduta si è conclusa tra insulti, urla di sdegno e reciproche accuse, ma con un gran punto di domanda. L’appuntamento per la resa dei conti è per lunedì quando il sindaco in persona sarà in aula per fare chiarezza sul «caso Maran». Si spera.

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