Marino Smiderle
da Venezia
Una virata radente, la pala che tocca lacqua della laguna veneziana, lelicottero che perde quota e precipita proprio in quella laguna tanto amata. È morto così, ieri pomeriggio intorno alle 16, sotto gli occhi del figlio, Giorgio Panto, 65 anni, limprenditore ed editore di Meolo diventato famoso per avere sponsorizzato gli spogliarelli della trasmissione televisiva «Colpo grosso» e, poi, per aver deciso di fondare un partito, Progetto Nord Est, che alle ultime elezioni regionali in Veneto ha ottenuto il 6 per cento dei consensi e due consiglieri a palazzo Ferro Fini.
Come faceva spesso, ieri Panto aveva organizzato un incontro tra amici nella sua isola di Crevan, tra Burano e Cavallino-Treporti. La sua passione per il volo è leggendaria, tanto che non cè amico che non abbia avuto la ventura di fare qualche viaggio a fianco di Panto, pilota provetto non solo di elicotteri ma anche di piccoli aerei executive. Dallisola di Crevan, in particolare, Panto è solito far provare lebbrezza del volo agli ospiti degli incontri conviviali, specie a quelli che non sono mai saliti in elicottero. Ieri è stato il trentino Pietro Fabrini, 65 anni, ad accomodarsi a fianco delleditore delle emittenti televisive Antenna Tre, Telealtoveneto e Telenordest.
«Andiamo ad ammirare le meraviglie di Venezia dallalto», gli aveva detto Panto. Solo che la laguna era avvolta da una nebbiolina fastidiosa, che poi si è infittita ancora di più. E potrebbe essere proprio questa una della cause dellincidente, su cui ha aperto uninchiesta lAgenzia nazionale per la sicurezza del volo. Alcuni testimoni hanno visto il Robinson 44 mentre stava rientrando allisola di Crevan: lelicottero avrebbe virato a sinistra prima di perdere quota improvvisamente ed essere letteralmente scaraventato nellacqua.
Panto e Fabrini, secondo quanto affermano i testimoni, hanno avuto la forza e la prontezza di riflessi di uscire dalla cabina di pilotaggio e subito i barchini che stavano navigando da quelle parti hanno portato i primi soccorsi. I due erano coscienti, ma Panto aveva una ferita piuttosto profonda alla testa. Sono stati portati in fretta al vicino imbarcadero di Cavallino-Treporti, dove nel frattempo era arrivata unambulanza. Per il consigliere regionale non cera però più nulla da fare. Il colpo preso dopo la caduta dellelicottero gli è stato fatale. Lamico Fabrini è stato portato allospedale ma le sue ferite non sono gravi e non è in pericolo di vita.
Giorgio Panto è precipitato con il suo elicottero sotto gli occhi del figlio Tomas, che ha visto il velivolo inabissarsi proprio mentre era in barca insieme ad un gruppo di amici a non più di una cinquantina di metri di distanza dal punto dell'affondamento. A raccontarlo è il vicepresidente della Regione Veneto Luca Zaia che era bordo dell'imbarcazione insieme al figlio e agli altri amici, con i quali Panto aveva pranzato nella sua isola privata. Sono stati proprio Zaia e il figlio trentenne di Panto a recuperare nelle acque della laguna sia l'imprenditore, sia l'amico Pietro Fabrini che era salito con lui in elicottero, e poi a provare, insieme ad un marinaio, a rianimarli prima dell'arrivo dei soccorsi.
La notizia della scomparsa di Panto si è diffusa rapidamente, suscitando una vasta eco, specie in Veneto.
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