Mancava solo l'ultimo passo per il definitivo dietrofront: le scuse a Spalletti. E ieri il «ribelle» Panucci lo ha fatto, interrompendo quel braccio di ferro che durava da più di un mese. Tutto era nato nella partita di Napoli del 25 gennaio scorso: il difensore prima rifiutò la panchina, poi sul treno che riportava la squadra nella capitale manifestò la sua volontà di lasciare la Roma. Alla base dello strappo, un rapporto sempre più difficile con Spalletti che in tutta risposta aveva chiesto e ottenuto dalla società l'esclusione di Panucci dalla lista Champions, mentre la Roma chiudeva nel mercato di gennaio gli acquisti di altri due difensori, Diamoutene e Motta. Un primo dietrofront era arrivato venti giorni fa, quando Panucci aveva chiesto scusa a compagni, società e tifosi, ma non al tecnico. Risultato: calciatore mai convocato anche per le sfide di campionato. Almeno fino a ieri, quando i due si sono finalmente parlati, sembra alla presenza del direttore sportivo Pradè e di quello tecnico Conti. Panucci avrebbe ammesso l'errore e chiesto finalmente scusa a Spalletti. Che ora potrebbe «perdonare» il calciatore e vista anche l'emergenza in difesa (Juan e Cicinho, infortunatisi con il Siena e assenti a Londra, resteranno ancora fuori) potrebbe convocarlo per la trasferta di domenica a San Siro contro l'Inter. L'agente del giocatore, Oscar Damiani, ha precisato che scuse non riaprono necessariamente il discorso legato al rinnovo del contratto, in scadenza il prossimo 30 giugno. «Panucci ha dimostrato di essere uomo - ha affermato Damiani al sito Romanews.eu -. Christian si è rivelato umile, ha sbagliato e ha chiesto scusa, anche se in ritardo, ma è un ragazzo orgoglioso. Peccato per l'esclusione dalla Champions, saper tornare indietro è però dimostrazione di grande intelligenza. Sono contento perché potrà dare una mano alla Roma. Ho fatto il tifo per la Roma e per Panucci, anche se ho giocato nella Lazio. Lui sapeva come la pensavo. Il rinnovo? Non facciamo confusione, nulla è cambiato da quel punto di vista». Intanto secondo Studio Sport, Tg sportivo di Italia 1, la Banca Lazard, consulente del gruppo Italpetroli, si starebbe muovendo per la dismissione di alcuni asset strategici che serviranno a saldare il debito di 370 milioni di euro con Unicredit.
E tra questi asset, ci sarebbe anche l'As Roma. La notizia non è stata confermata dalla società, che ha chiuso il primo semestre dell'esercizio 2008-2009 in attivo con un risultato netto consolidato di 9,9 milioni di euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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