da Vicenza
«Parliamone». Già questa, per un sindaco di Vicenza che molti hanno da tempo arruolato nellesercito dei no global per via della sua battaglia combattuta, fin dallinizio, a fianco dei No Dal Molin, è una presa di posizione coraggiosa. Di fronte al popolo degli studenti che affolla le piazze con striscioni scimmiottati proprio dai No Dal Molin e storpiati, usando gli stessi caratteri grafici, in «No Gelmin», il fatto che Achille Variati sia disposto a prendere in considerazione lipotesi di introdurre nelle scuole italiane delle classi separate per quegli immigrati che non padroneggiano litaliano, è un segnale forte.
«A Vicenza gli studenti stranieri sono tanti - osserva il sindaco - e cercare di integrarli al meglio è un nostro obiettivo primario. Nel loro interesse e anche nellinteresse di tutti gli studenti italiani che hanno diritto a un servizio formativo che funzioni. Per questo io credo che dobbiamo essere pronti a prendere in considerazione tutte le ipotesi sul tappeto in grado di portare un contributo alla risoluzione di questo problema».
Variati, ex capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, è stato eletto a sorpresa primo cittadino di una città di centrodestra come Vicenza nelle file di una coalizione di centrosinistra composta dal Pd e da una lista civica che portava il suo nome.
Ha vinto contro tutto e contro tutti. Soprattutto contro Veltroni, Rutelli e gli altri maggiorenti del Pd nazionale che non gli hanno mai perdonato la sua posizione filo-No Dal Molin. E adesso, dopo aver fatto svolgere un referendum-sondaggio sulla base militare americana a Vicenza anche contro il pronunciamento del Consiglio di Stato, può prendersi il lusso di prendere posizioni «eretiche» anche in materia di istruzione.
Un sindaco no global che sta con la Gelmini e la Lega? Linteressato obietterebbe che non si sente un no global (ma molti vicentini lo percepiscono così per averlo visto spesso sulle barricate) e, meno che mai, con la Gelmini e il Carroccio. Però, dopo liniziativa presa dallamministrazione provinciale di Vicenza, guidata dal leghista Attilio Schneck, anche il Comune ci tiene a fa sapere che sta lavorando sui temi della scuola e della formazione. E se lassessore provinciale allistruzione, Morena Martini (Forza Italia), ha già spedito una lettera alla commissione cultura alla Camera per candidarsi a fare da esperimento pilota per le classi separate, lassessore comunale Alessandra Moretti (Lista Variati) sta studiando varie soluzioni.
«Non sono pregiudizialmente contrario allistituzioni di classi separate per stranieri - precisa Variati - a patto che questo provvedimento non si riveli una scorciatoia per ghettizzare gli immigrati. Qualche mese, al massimo un anno, per mettersi in pari con la lingua e poi riuscire a frequentare i corsi normali con maggiori possibilità di successo, potrebbe anche essere un percorso praticabile. Soprattutto, è chiaro, quando si parla di istruzione secondaria superiore».
La situazione, secondo il sindaco, è diversa nelle altre scuole. «In caso di scuole materne ed elementari, è chiaro che lesigenza di dividere gli stranieri perché imparino litaliano è minore. Piuttosto, in questo caso, noi stiamo valutando la possibilità di distribuire in maniera equa tra tutti gli istituti cittadini gli studenti immigrati, in modo da non creare concentrazioni negative in primis per gli stessi stranieri. Il tutto, sia chiaro, avendo sempre come obiettivo il miglioramento del servizio offerto dalle scuole e lintegrazione che da noi, fortunatamente, è già molto buona».
Insomma, Variati è disposto a parlarne. E non chiude a priori le porte in faccia alla mozione Cota. «Non centra lideologia, centra il tentativo di migliorare la scuola italiana», aggiunge il sindaco. Vuoi vedere che, dopo tante battaglie verbali sui No Dal Molin, Variati si trova finalmente daccordo con il governatore Galan? Ovviamente no.
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