da Milano
Non cè alcuna mano politica a tutela di Intesa Sanpaolo che, dopo aver completato la propria presenza in Italia «assorbendo» Carifirenze, crescerà allestero. Prossimo obiettivo la banca cinese Quingdao di cui «Intesa punta ad acquisire il 20%». Lo ha detto lad Corrado Passera che davanti ai banchi del Senato ha però in primo luogo difeso lautonomia di Ca de Sass. Intesa non è una realtà che «sia o si senta protetta» in alcun modo dalle stanze della politica ha detto il top manager respingendo le supposte «influenze» sulla nascita del supergruppo.
Un punto questultimo caro anche al presidente del consiglio di gestione Enrico Salza: lunico ad essere stato preventivamente informato delle nozze era il governatore di Bankitalia, Mario Draghi che non «è entrato nel merito di cosa fare» limitandosi a invitare a stringere i tempi. «Ho avvertito personalmente Prodi unora dopo aver convocato il consiglio del Sanpaolo il 25 agosto e credo altrettanto abbia fatto Bazoli» ha aggiunto il banchiere torinese ammettendo di essere stato rimproverato dal presidente della Consob, Lamberto Cardia. Così come, malgrado la nascita del grande Unicredit abbia definitivamente cambiato volto al sistema bancario nazionale, per le famiglie italiane rimane «lontanissimo» il rischio di oligopolio. A esserne convinto è Passera secondo cui «siamo in quella fase in cui a un maggior consolidamento corrisponde un maggior livello di concorrenza».
Senza contare lesistenza di una pluralità di operatori che assicura «il massimo della concorrenza e indirettamente la crescita del settore».
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