Le Pen: alt agli immigrati e fuori dalla Nato

da Parigi

«Andrà ancor meglio di cinque anni fa!», dice Marine Le Pen a proposito delle chance di successo di suo padre alle presidenziali del 22 aprile. Cinque anni fa Jean-Marie Le Pen arrivò al 17% dei voti e si qualificò per il ballottaggio. Adesso, a 78 anni, si presenta per l’ultima volta a una consultazione per l’Eliseo e sua figlia, numero due del Front national, pensa che avrà una valanga di voti perché «tutto in Francia va peggio che nel 2002».
Quella di ieri è stata per Le Pen una giornata particolare. Ha riunito i suoi fedelissimi a Lilla per una “Convenzione nazionale” in vista della grande partita per l’Eliseo. Nell’occasione ha reso noto il proprio programma. L’idea di fondo resta la lotta all’immigrazione. Altro cavallo di battaglia è il taglio delle tasse. Al tempo stesso Le Pen ha inasprito i toni rispetto agli Stati Uniti, cercando consensi nella componente antiamericana dei francesi. Il leader del Fn propone inoltre l’uscita totale della Francia dalla Nato.


Un altro punto che Le Pen considera fondamentale è quello della cosiddetta «preferenza nazionale», ossia la regola in base a cui le assunzioni dovrebbero privilegiare i cittadini francesi sugli immigrati, anche regolari. Sia l’opposizione socialista sia la maggioranza di centrodestra considerano pericolose queste tesi: pongono sullo stesso piano l’immigrazione legale e quella clandestina.

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