Bruxelles - La spesa pensionistica italiana cresce meno rispetto alla media europea, ma "resta ancora tra le più elevate nell’Unione europea", anche attuando pienamente le riforme adottate. Per garantire dunque la sostenibilità di lungo periodo del sistema "potrebbero essere considerate misure addizionali, specialmente un ulteriore aumento dell’età pensionabile, in particolare per le donne". È quanto si afferma nella bozza di raccomandazione rivolta all’Italia - di cui l’Ansa ha anticipato i contenuti - che martedì sarà adottata dall’Ecofin e poi approvata in via definitiva al Consiglio Ue dei capi di Stato e di governo del 19 e 20 marzo.
Alzare l'età pensionabile "L’impatto dell’invecchiamento della popolazione in Italia è più basso della media Ue - si afferma nella bozza di raccomandazione - con la spesa per le pensioni che mostra un aumento più limitato grazie alle riforme adottate. Ma la spesa in percentuale del Pil resta ancora tra le più alte nell’Ue". "E le proiezioni - prosegue il documento - si basano sull’ assunto che le riforme adottate siano pienamente attuate, in particolare la revisione dei coefficienti di trasformazione che deve essere attuata con coerenza a partire dal 2010". Dunque, si legge ancora, "misure addizionali potrebbero essere considerate, specialmente un ulteriore incremento dell’età pensionabile, in particolare per le donne". Nella raccomandazione si sottolinea poi come "la posizione di bilancio del 2008, così come stimata nel Programma di stabilità aggiornato, che è peggiore della posizione iniziale del precedente programma, sarebbe sufficiente per stabilizzare l’attuale rapporto debito-pil, ma non contribuirebbe a compensare il previsto impatto dell’invecchiamento della popolazione nel lungo termine". E questo preoccupa, visto che il debito pubblico italiano resta "ben al di sopra dei valori di riferimento del Trattato". Per questo, si raccomanda ancora, "raggiungere e mantenere elevati avanzi primari nel medio termine contribuirebbe a ridurre i rischi per la sostenibilità delle finanze pubbliche".
Aiuti ai disoccupati Ulteriori interventi sul fronte delle pensioni, a partire dall’innalzamento dell’età pensionabile per le donne, "potrebbero permettere di redistribuire la spesa sociale così da mettere in campo un sistema di sostegno alla disoccupazione più inclusivo e uniforme". Più in generale, l’Italia - oltre ad essere invitata a "portare avanti con determinazione" il risanamento dei conti pianificato nel Programma di stabilità e a sviluppare "un nuovo quadro di federalismo fiscale" - viene spronata a "perseguire gli sforzi per migliorare la qualità delle finanze pubbliche, concentrandosi soprattutto sull’efficienza e la composizione della spesa, anche - si ribadisce - riallocando la spesa sociale cosi da creare spazio per un più inclusivo e uniforme sistema di sostegno alla disoccupazione, che assicuri incentivi al lavoro appropriati e politiche attive efficaci, senza compromettere il processo di consolidamento di bilancio". Del resto - si afferma - in Italia "l’attuale composizione della spesa sociale non incoraggia aggiustamenti nel mercato del lavoro". L’Ue è preoccupata dal fatto che la crescita italiana "potrebbe essere ancora più bassa del previsto", e per questo "le previsioni sull’occupazione indicate nel programma di stabilità per il 2009 - si spiega - sembrano essere abbastanza ottimistiche, soprattutto per quel che riguarda le ore lavorate".
La bozza all'Ecofin L’Ecofin comunque - stando alla bozza di raccomandazione che recepisce in grandissima parte il testo messo a punto dalla Commissione Ue - in generale dà il suo via libera al Programma di stabilità italiano per il 2008-2011 e riconosce come il piano anticrisi messo a punto dal governo italiano è in linea col piano europeo di rilancio dell’economia.
Berlusconi: stiamo dialogando "Ci hanno chiesto questa cosa, adesso vediamo, stiamo dialogando". Ha risposto così il premier Silvio Berlusconi ai cronisti che, al termine di una passeggiata fra i negozi di una strada di Roma, gli chiedevano un commento alle ultime indiscrezioni trapelate da Bruxelles.
"Basta con i catastrofisti" E con i "i profeti di sciagura" perché per uscire dalla crisi "bisogna essere ottimisti", aggiunge il premier sottolineando che " con il pessimismo si fa soltanto il male dei cittadini". Le osservazioni del premier nascono da quella che lo stesso Berlusconi ha definito una "ricognizione" tra i negozi di una via della capitale, dalla quale il premier ha tratto l'impressione che nonostante la crisi la gente continui ad acquistare e i negozianti sembrino soddisfatti. E' sempre ottimista dunque? "Non è che sono ottimista - ha risposto il Cavaliere poco prima di infilarsi nella blindata diretto all'aeroporto e quindi a Milano -, bisogna essere ottimisti! E' importante perché se seguiamo tutti i catastrofisti e i profeti di sciagura andiamo tutti a fare il nostro male". "Quindi - ha proseguito - credo che veramente anche coloro che lanciano queste grida di sciagura, da fine del mondo, dovrebbero davvero mettersi la mano sulla coscienza e dire: ma cosa ci guadagno? Faccio il male mio e di tutti i miei concittadini".
Il no dei sindacati "E' davvero penoso che dalla Unione Europea arrivi solo l'ennesima raccomandazione ad intervenire sul sistema pensionistico italiano, come se fosse un gioco di società", dice il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. "L'unica preoccupazione della Ue è aumentare l'età pensionistica per le donne italiane, mentre - afferma Bonanni - ci sono altri paesi europei che non hanno fatto nessuna delle riforme pensionistiche che l'Italia ha fatto con grandi sacrifici negli ultimi quindi anni. L'Ue dovrebbe ripassare la storia prima di lanciare ulteriori raccomandazioni". Per Bonanni "fa davvero specie che a nessuno viene in mente che il valore delle pensioni italiane si èridotto dal 1992 per effetto di una progressiva svalutazione" così che "il vero problema italiano è oggi quello di aumentare le pensioni e non l'età pensionabile".
Come dimostra l'Inps il sistema italiano è "in perfetto equilibrio" e l'Europa dovrebbe quindi "concentrarsi a fronteggiare la crisi" senza tirare in ballo il sistema previdenziale, replica il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti. "Le affermazioni fatte dall'Europa sul sistema previdenziale italiano sono infondate, contraddittorie rispetto ad affermazioni precedenti e frutto di una visione tecnocratica che contraddistingue spesso le considerazioni di alcuni organismi europei. Il nostro sistema è in perfetto equilibrio economico e sostenibile nel tempo, come dimostra anche l'attivo di bilancio reso noto oggi dall' Inps.
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