Perché la costa vive grazie all’entroterra

Stefania Antonetti

Si chiama «Dagli Appennini alle Onde» ed è l'ultima pubblicazione del Gruppo di Azione Locale (Gal) Appennino Genovese, il volume dedicato alle «Terre alte genovesi: territorio di straordinaria bellezza, fertile di vita e di storia, come risorsa di valorizzazione».
Fresco di pubblicazione, racconta il rapporto di Genova e la costa con l'entroterra ligure lungo la storia. Fernand Braudel, uno dei più importanti storici del Novecento, ha scritto che «Genova esiste per effetto di una serie di brecce nel vicino Appennino» come si legge nelle prime righe del volume.
«Presentiamo attraverso questa nuova pubblicazione una sintesi di medio termine del nostro lavoro - spiega Marisa Bacigalupo, presidente del Gal Appennino Genovese -. L'idea in questi anni è stata quella di avviare piccole azioni che stimolassero aggregazioni all'interno dell'area per favorire la cooperazione e individuare i migliori canali comunicativi necessari ad affrontare i problemi e per attivare anche le necessarie alleanze all'esterno».
Insomma una sintesi svolta da questa società composta da 23 soci tra pubblici e privati, che opera sul territorio rurale della Provincia di Genova; dal 2003 ha gestito un budget finanziario di 5.700mila euro, gran parte dei quali (3.350mila euro) investiti in turismo rurale, sostegno alle produzioni tipiche e marketing territoriale, ma anche interventi a favore dell'artigianato, dei servizi e qualità della vita, delle tecnologie e dell'ambiente. L'obiettivo è stato, e resta, quello di attivare iniziative utili per arrestare lo spopolamento dell'entroterra.
La parola d'ordine del Gal è stata infatti quella di «Riabituare le Terre Alte» attraverso iniziative concrete come quella dei due Baby Parcking in Alta Val Trebbia, promossa - insieme con il Gal - dalla Comunità Montana, dal Comune di Montebruno e dal Comune di Vobbia. Per il futuro il Gal pensa alla telemedicina, a nuovi baby parcking, a nuove infrastrutture, alla valorizzazione delle piccole imprese e degli antichi mestieri artigiani, all'organizzazione e alla promozione di eventi di enogastronomia e sviluppo del turismo imprenditoriale.
La presentazione del volume è stata poi l'occasione per il presidente della Regione Claudio Burlando, per sottolineare l'azione svolta in questi anni dal Gal e per illustrare le ultime novità in materia di legge rurale.


«Dobbiamo con la giunta decidere - continua Burlando - come allocare le risorse relative alla formazione, agli investimenti e agli aiuti alle imprese del settore ovvero l'approvazione del Piano di Sviluppo Rurale. L'intenzione è quella di avvalerci meno dei bandi che irrigidiscono, rallentano la spesa e che sono a rischio di dispersione di denaro e avvalerci invece di strumenti di allocazione delle risorse in modo più diretto».

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