Per tutti gli appassionati che seguono costantemente la Formula 1, il nome di Carlo Vanzini è uno di quelli che non ha bisogno di grandi presentazioni. Le sue telecronache sono le più note tra gli appassionati di sport che oggi apprendono con sgometo che Carlo Vanzini è malato di tumore al pancreas. A darne notizia è lo stesso giornalista sportivo, attraverso un'intervista al Corriere, che racconta di aver scoperto il cancro attraverso un controllo casuale, di routine. Una visita prenotata all'ultimo che potrebbe avergli salvato la vita. L'ecografista, infatti lo avvisa che "c'è una lesione" ma che fortunatamente "si può prendere, ma devi correre". Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, per Carlo Vanzini, che per un tumore al pancreas aveva già perso la sorella Cristina, morta cinque anni. Lei lo aveva scoperto troppo tardi, mentre al giornalista viene presentata la possibilità di operarsi e, dunque, di eliminare il cancro. Al suo attivo ha già dieci sedute di terapia e una speranza di poter vedere una luce in fondo al tunnel. "Il chirurgo mi ha fatto un disegnino su un foglio e mi ha parlato dell’operazione, dopo la chemio," ha detto Vanzini, "Sapere di potermi operare mi ha fatto intravedere un po’ di luce".
Carlo Vanzini, la carriera di un appassionato di sport
Nato a Milano, classe 1971, Carlo Vanzini è stato soprattutto un atleta di sci alpino. Ha militato nel Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro - il gruppo sportivo della Polizia di Stato - fino al 1993. Nello stesso anno, Vanzini è diventato allenatore federale di sci e maestro della stessa disciplina. Quando, nella stagione 1996-1997, decide di ritirarsi, lo sportivo decide di intraprendere una nuova carriera e inizia la sua carriera da giornalista televisivo per l'allora promettente TELE+ e, nello specifico, per la trasmissione intitolata Obiettivo Sci. Ha lavorato anche con TMSCI e poi a Stream TV, concentrandosi soprattutto sulle gare di Coppa del Mondo. Si è occupato di calcio in Champions League Minuto per Minuto e, accanto all'ambiente dello sci, si è occupato anche di tennis, svelando un grande amore per lo sport nella sua totalità.
La carriera come giornalista di Formula 1 inizia nel 1998, quando lavora da inviato per RTL 102,5, dove rimane fino al 2003. Anno che lo vede entrare nella redazione di Sky Sport, diventandone caposervizio. Nel 2007 segue il Gran Premio di Gran Bretagna della Formula 1 e due anni dopo bissa con il Gran Premio di Abu Dhabi. Le sue telecronache, in coppia con Gabriele Tarquini e con Marc Gené sono seguitissime dagli appassionati. La passione per la Formula 1 lo porta nel 2010 a scrivere un libro sulla stagione che si era appena lasciato alle spalle, ma anche a doppiare il videogioco F1 del 2011. L'esperienza lo diverte al punto che dal 2016 in poi, la sua voce è la guida per tutti i giocatori del videogioco F1. Dal 2013, sempre su Sky, è telecronista di qualifiche, prove libere e Gran Premi del Campionato Mondiale, mentre dallo scorso anno è responsabile del team Sky di Formula 1. Grazie al suo lavoro ha incontrato i grandi della Formula 1, "compreso Senna", mentre lo ha colpito quanto Schumacher "tenesse al team".
L'amore con la collega Cristina Fantoni
Nel 2002 Carlo Vanzini sposa Cristina Fantoni, una collega giornalista che ad oggi è uno dei nomi più noti della redazione sportiva di Milano dell'emittente La7, dove conduce anche il TG delle 13.30. La Fantoni, in questo momento tanto difficile per il marito, è il vero punto fermo della famiglia. Vanzini ha infatti raccontato che dopo aver scoperto il tumore, è stata Cristina Fantoni a prenotare una Tac per lui nell'ospedale di Verona. Nel parlare di lei, nel corso della stessa intervista, Carlo Vanzini ha detto della moglie: "è stata bravissima: è la colonna portante della famiglia, è una donna fortissima."
Cristina Fantoni è stata colei che lo ha aiutato a spiegare la situazione ai tre figli, Luca, Giacomo e Anita, rispettivamente di 22, 17 e 11 anni. Ed è stato proprio per proteggere i figli che Vanzini ha scelto di parlare pubblicamente della sua malattia. "Giorni fa sono entrato in tendenza su X," ha spiegato. "Per il mio aspetto: sono gonfio per il cortisone, sono pelato, ho perso la barba... Alcuni conoscenti hanno creduto senza battere ciglio alla mia storia di un cambio di look. Altri hanno scritto sui social ai miei figli: è stato Luca a chiedermi di dirlo".
Alla domanda se si senta ottimista rispetto alla sua malattia, Carlo Vanzini ha citato un passaggio di Sogna, ragazzo, sogna, il brano di Roberto Vecchioni che recita: "Pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire."