Pestato a morte per strada «Faceva troppo rumore»

Roma«Passavo di lì, ho dato solo du’ pugni e me ne so’ annato. E che sarà mai...». Ha tentato di difendersi così, Cristian Perozzi, uno dei due 21enni arrestati dalla polizia per l’aggressione di Alberto Bonanni, il musicista di 29 anni ridotto in fin di vita sabato notte in una strada di Monti. Lui e i suoi amici stavano facendo troppo «casino». Ora è in condizioni disperate all’ospedale san Giovanni.
Un regolamento di conti per la difesa del territorio. I due in manette sono di Tor Bella Monaca, estrema periferia romana, ma hanno genitori e nonni che abitano ancora nel centralissimo rione. Dunque lo conoscono bene, ci sono cresciuti. E forse per questo hanno tentato di marcare la zona «sistemando» un gruppetto che, come ogni sabato sera, dava fastidio ai residenti. Per punirli sono arrivati di corsa. Un branco inferocito. Hanno preso alle spalle la vittima e gli amici della band che chiacchieravano ad alta voce e hanno cominciato a tirare pugni e calci. Poi sono passati ai caschi dei loro scooter. Tutto inizia alle 2,30, quando a via Leonina scoppia un diverbio tra un residente e una decina di giovani appena usciti dal The Saylor’s dove si erano esibiti dal vivo. L’uomo, infastidito dagli schiamazzi, scende in strada con un bastone per intimare ai giovani di smetterla ma questi rispondono con pernacchie e sberleffi. Pochi minuti dopo, da dietro un angolo, arriva un gruppo che si accanisce su Bonanni. Colpito alla testa, cade a terra svenuto. Siamo a via dei Serpenti, uno dei centri della movida romana. Il 29enne, residente al Tuscolano, viene soccorso dall’ambulanza. Mandibole fratturate, setto nasale rotto, forte contusione alla tempia, edema celebrale, escoriazioni sul volto. «Alcuni ragazzi stavano litigando con un signore affacciato al secondo piano - racconta una testimone - È un tipo strano che abita a Monti da trent’anni. Si stava lamentando del casino. Erano le due di notte. Poi a un certo punto è sceso con un bastone e ha cominciato a sbatterlo su un cassonetto. Alcune persone sono corse nella piazzetta lì dietro gridando: “Massimo sta facendo a botte. Correte”. Sono arrivati due ragazzi che hanno tirato qualche schiaffo al gruppo. Poi è arrivato un altro che ha colpito alla tempia il ragazzo ed è scappato per via della Madonna in Monti. C’erano attorno una quarantina di persone, nessuno ha mosso un dito».
«Gli schiamazzi sono iniziati in via Leonina, ma l’aggressione è avvenuta più in là, verso la piazzetta - riferisce Nathalie Naim, consigliera del I municipio e residente - Il giorno dopo abbiamo trovato i vetri delle macchine rotti, una pratica comune qui a Monti. Di notte qui è terra di nessuno».
I due romani, Cristian Perozzi e Carmine D’Alise, sono stati riconosciuti da alcuni testimoni grazie a delle foto postate sulle pagine dei loro profili Facebook. Gli investigatori sono ora sulle tracce delle altre persone del branco.
Monti, tra i centri della movida romana assieme a Testaccio e Trastevere, è uno dei rioni più antichi e caratteristici della capitale.

È il rione di Mario Monicelli, che salutò il regista con una cerimonia affettuosa e affollatissima, e che al regista scomparso vorrebbe intitolare la piazzetta, cuore della movida. La vecchia Suburra, dove nell’antichità vivevano i plebei, negli anni è diventato il centro di locali alla moda, meta di romani appassionati di musica come il ragazzo aggredito sabato notte.

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