Piano Marchionne La svolta Pomigliano nel vertice con i sindacati

Domani i sindacati dovranno dire a Fiat se condividono gli obiettivi del piano presentato il 21 aprile e se l’accordo per la saturazione e la flessibilità degli impianti è possibile. Punto di partenza sarà la fabbrica campana di Pomigliano d’Arco, dove l’azienda vuole produrre la Panda, ma ha bisogno di 18 turni, con straordinari e meno pause sulla catena di montaggio. Fiat ha fretta, ha detto con chiarezza l’amministratore delegato, Sergio Marchionne e la convocazione così rapida lo dimostra. La Fiom, però, sta discutendo al suo interno e non vuole sentire parlare di tempi stretti. «Si apre una trattativa che sarà complessa - afferma il segretario Gianni Rinaldini - non c’è un prendere o lasciare. I tempi non possono essere imposti dall’azienda». Anche per la Fim bisogna aprire un confronto. «Ci sono le contropartite da discutere - dice Bruno Vitali, responsabile Auto -: l’occupazione, la necessità che a più flessibilità corrisponda un aumento delle retribuzioni, il coinvolgimento del sindacato».

Per il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, «bisogna partire da Pomigliano, poi si potrà definire l’intesa anche per gli altri siti», mentre Roberto Di Maulo (Fismic), ritiene che «già domani si debba definire un accordo».

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