Gian Battista Bozzo
da Roma
Nel trimestre luglio-settembre leconomia italiana è cresciuta dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti. I dati conclusivi dellIstat rivedono inoltre al rialzo la crescita del Pil su base annua, da quota zero allo 0,1%. Un miglioramento che, tuttavia, lascia il nostro Paese ancora lontano dalla media dellarea euro, che nel terzo trimestre ha fatto segnare una crescita dello 0,6%, toccando l1,6% in termini tendenziali (cioè rispetto allo stesso periodo dellanno scorso).
A trainare la crescita italiana è stato soprattutto il comparto industriale (+ 0,6%), seguito dal settore composto da commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (+ 0,4%). Dati negativi, invece, per lagricoltura, il credito e le assicurazioni, le costruzioni. Secondo lIstituto nazionale di statistica, anche in caso di quarto trimestre piatto, il dato acquisito di crescita del Pil 2005 è dello 0,1%.
A dare man forte alla crescita del Pil sia la domanda delle famiglie, che è aumentata dell1,4% in termini tendenziali, sia quella della Pubblica amministrazione (+ 0,9%). Resta molto modesto lincremento degli investimenti fissi lordi, che non supera lo 0,2%. Le esportazioni sono diminuite dell1,1%, le importazioni del 2,6%. Il fronte dellexport è uno dei più delicati per leconomia italiana, ma è probabile che la situazione possa migliorare se il cambio euro-dollaro si assesterà a livelli inferiori a quota 1,17. La moneta europea ha perduto circa il 13% del proprio valore sul dollaro rispetto al marzo scorso, rendendo le merci europee e italiane più competitive sui mercati internazionali.
Sebbene la crescita sia sensibilmente inferiore al + 0,7% del secondo trimestre, che ha fatto balzare lItalia fuori dalla recessione, le componenti del dato del terzo trimestre autorizzano gli analisti a mostrare un certo ottimismo. La riduzione delle scorte fa pensare a sviluppi positivi per i prossimi mesi, con uneconomia che si muove a un passo superiore allo 0,3% ufficiale. «I dati appaiono generalmente positivi - dicono alla Deutsche Bank - anche se la crescita italiana è ancora esposta ai pericoli legati agli sviluppi del cambio: se leuro dovesse apprezzarsi ancora, la ripresa sarebbe a rischio». Secondo Lorenzo Codogno, responsabile dellanalisi economica europea alla Bank of America, si tratta di un «miglioramento moderato, di origine ciclica. Con la ripresa del clima di fiducia fra le imprese e i consumatori - aggiunge Codogno - leconomia italiana dovrebbe far registrare un altro piccolo miglioramento nel quarto trimestre».
Per Bank of America, che condivide le stime della maggior parte dei centri studi privati, lItalia dovrebbe concludere il 2005 con una crescita dello 0,2% contro l1,4% della media Eurozona, e far segnare un + 1,4% lanno prossimo, avvicinandosi alla media europea stimata nell1,9 per cento.
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