Una pioggia di milioni per progetti mai compiuti

Mollicone e Marsilio (An): «Veltroni e la sua giunta piangono miseria, poi si scopre che l’86 per cento dei cantieri è sovvenzionato dall’esecutivo»

Silvia Marchetti

Il governo è contro Roma, dice la sinistra. Ma le cascate di euro che piovono sulla capitale smentiscono le accuse. Con la Finanziaria in dirittura di arrivo, è giunto il momento di fare alcuni conti. E il sindaco Veltroni dovrebbe essere l’ultimo a lamentarsi: la legge 396/90 di «Roma Capitale» gli ha infatti permesso di esaudire gran parte dei suoi desideri. Dal 2001 al 2004, su 42 progetti proposti al governo, ben 36 sono stati finanziati, ossia l’86 per cento. Nel 2001 sono stati tre su sei (50 per cento); nel 2002 18 su 18 (100 per cento); nel 2003 due su due (100 per cento); e nel 2004 13 su 16 (80 per cento). Nel 2006, inoltre, la capitale potrà godere di ben 70 milioni di euro stanziati nella scorsa finanziaria. Numeri che farebbero invidia a qualsiasi primo cittadino che non gode di una legge ad hoc per la sua città. Ciononostante, il Comune non riesce a concludere molte opere finanziate dal governo. Negli ultimi quattro anni sono infatti 92 i progetti avviati mai portati a termine e 39 quelli mai iniziati. Cifre provenienti dalla Commissione per Roma Capitale, che nella riunione del 3 agosto scorso ha fatto il punto sul monitoraggio della legge 396/90 dal 1992 al 2005. Dallo studio risulta non solo che il governo Berlusconi ha sempre avuto a cuore la città di Roma ma che molte delle risorse periodicamente stanziate sono rimaste inutilizzate. C’è dunque un’evidente sproporzione tra la foga del Comune nel proporre grandi disegni e l’effettiva realizzazione di progetti anteriori. Come evidenzia la stessa commissione, ciò è dovuto ai labirinti burocratici del Campidoglio, allo spezzettamento delle opere (tra appalti e sub-appalti) e all’effettiva lentezza di apertura di alcuni cantieri. Grazie alla legge «Roma Capitale», negli ultimi 13 anni 380 interventi su 782 proposti sono stati finanziati, ossia quasi il 50 per cento, per un importo complessivo di 1.355.632.889 euro. Di cui 763.919.416 (il 56,4 per cento) a beneficio del Comune, che tra gli enti proponenti (ministeri, Anas, Atac, Provincia, Regione etc.) ha fatto la parte del leone con ben 311 progetti presentati. A beneficiare dei soldi governativi sono state soprattutto la valorizzazione del patrimonio culturale, il recupero edilizio e il trasporto pubblico. Ma non tutti i fondi assegnati sono stati impegnati: il Comune ha accumulato risorse giacenti per un valore di 298.405.276 euro, di cui 187 milioni solo dal 1999 al 2005. Su 311 progetti ne deve ancora realizzare 101. Stando al monitoraggio degli interventi aggiornato allo scorso anno, tra quelli veltroniani non ancora avviati che hanno ricevuto l’assegnazione dei fondi nel 2002 figurano il restauro dell’edificio monumentale «Villa Vecchia» all’interno di Villa Pamphili (563mila euro); la riqualificazione dei giardini di Villa Medici (103mila); e l’allargamento di via Tiburtina (16 milioni). Mentre alcuni progetti finanziati nel 2004 sono il restauro dell’edificio Aranciera per l’allestimento del museo Bigotti (1 milione di euro); la riqualificazione della stazione Tiburtina (16 milioni); e la progettazione del ponte della Scienza (470mila) e del Ponte della Musica (914mila euro), fiore all’occhiello della Roma modernista tanto sognata dal sindaco. Il 2006 sarà un altro anno generoso con la capitale. Nel recente decreto del ministero dei Trasporti che aggiorna l’applicazione della legge 396/90 risulta che la scorsa finanziaria ha stanziato per «Roma capitale» 80 milioni di euro nel 2005 e altri 70 milioni nel 2006. Un totale di 36 interventi nel biennio, per un importo di 150 milioni di euro. Dei 17 progetti presentati dal ministero dei Ben Culturali, figura il restauro delle Terme di Diocleziano (1 milione di euro), del Foro Romano (1 milione) e del Colosseo (1 milione). Cifre che spariscono in confronto a quelle chieste e ottenute dal Comune per i 12 progetti avanzati. Saltano subito agli occhi quei 60 milioni stanziati per la realizzazione della «Città dello Sport» a Tor Vergata, bandiera elettorale del sindaco per la candidatura di Roma alle prossime Olimpiadi. Intervento che da solo costituisce il 40 per cento dei fondi stanziati dall’esecutivo per il periodo 2005-2006 e che non è certo una priorità (c’è già il Foro Italico). Un importo, inoltre, che contrasta con quello destinato ad alcuni progetti molto più «nobili», tra cui la realizzazione del tram su gomma Laurentina-Trigoria (20 milioni di euro); la progettazione del collegamento diretto Prati Fiscali-Olimpica (3 milioni); e il restauro delle mura Aureliane (2 milioni) e del lungotevere Pietra Papa (5 milioni). Tutti finanziamenti che la destra non vuole di certo fare passare inosservati. Le tabelle e i risultati della Commissione per «Roma capitale» nei giorni scorsi sono stati infatti mostrati direttamente ai cittadini da Federico Mollicone, capogruppo An in I municipio e Marco Marsilio, consigliere comunale (An), a un convegno dal titolo emblematico «La Destra ama Roma». «Non è vero che il governo è contro Roma - spiega Marsilio - queste cifre dimostrano invece che ogni anno sulla capitale piovono milioni di euro».

Insomma, è venuto il momento di smascherare la doppia strategia elettorale di Veltroni, che accusa il governo di ridurre i fondi per la capitale ma che al tempo stesso tagli nastri grazie ai soldi ottenuti dall’esecutivo.

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