Plinio vuole estendere la legge sull’amianto agli ex camalli beffati

Il silenzio viene interrotto ancora una volta. Ed è sempre Alleanza nazionale che si muove perché gli ex camalli beffati dalla legge sull’amianto non vengano dimenticati. Dopo l’interrogazione parlamentare presentata dal senatore Giorgio Bornacin è Gianni Plinio, capogruppo in Regione, ad affidare ad un’interpellanza il compito di smuovere qualcosa a livello politico per riconoscere agli ex lavoratori portuali il diritto a godere dei benefici di una legge ingiusta.
Il problema è quello dei camalli andati in pensione prima del 1992, prima cioè che entrasse in vigore la legge che riconosceva «sconti» sugli anni lavorativi a chi era entrato in contatto con l’amianto e notevoli benefici economici. In pratica, chi davvero aveva scaricato tonnellate di amianto allo stato grezzo senza neppure usare gru e muletti, è rimasto fuori da tutti i benefici. Un’assurdità che un comitato di ex lavoratori dei porti di Genova e Savona hanno più volte denunciato.

Senza però ottenere risposte dai politici interpellati. «È inaccettabile e scandalosa la sperequazione che danneggia tantissimi lavoratori liguri», accusa Plinio nella sua interpellanza con cui chiede di estendere i benefici della legge anche agli ex camalli finora esclusi.

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