La polemica Cittadinanza ai figli degli stranieri

RomaFrancesco Rutelli (nel tondo) parla al Giornale e il Terzo Polo non ci crede. «Sicuramente il suo pensiero è stato distorto», commentava ieri uno dei neocolonnelli di Gianfranco Fini, Fabio Granata di Fli.
E invece nessuna smentita è arrivata dal leader dell’Api all’intervista pubblicata ieri dal nostro quotidiano. Il suo pensiero è proprio quello: Rutelli frena Fini e Napolitano sulla concessione della cittadinanza italiana ai bambini che nascono qui. L’Italia diventerebbe «la più grande clinica d’ostetricia d’Occidente», ha spiegato. L’integrazione non è un mero atto amministrativo. Un ragionamento che non fa una piega, ma che ha lasciato di sasso, e ha imbarazzato, molti del Terzo Polo.
Il Giornale ha già deciso di percorrere le vie legali dopo l’intervento di Granata. «È falso che Il Giornale abbia distorto il pensiero di Francesco Rutelli nell’intervista pubblicata oggi sul diritto di cittadinanza degli immigrati», ha precisato il direttore Alessandro Sallusti. Il Giornale ha dato quindi mandato ai suoi legali di presentare querela contro il deputato Fli, il quale «ha messo in dubbio la correttezza e la serietà» del quotidiano. Il deputato di Futuro e Libertà si è corretto subito: «Sallusti si rassereni, per una volta tanto non ce l’avevo con Il Giornale - ha reagito provando l’ironia - Non è Il Giornale ad aver distorto il pensiero di Francesco Rutelli, né l’ho mai affermato, ma il dibattito politico che ne è scaturito»
Nella sua dichiarazione precedente, Granata aveva detto testualmente: «Sono certo che il pensiero di Francesco Rutelli sia stato distorto». Aveva aggiunto poi che Fli sostiene «la cittadinanza per chi nasce in Italia, ma da genitori stabilmente e legalmente residenti in Italia da almeno 5 anni, quindi uno ius soli temperato».
Dal Pd, invece, più che disagio, critiche pesanti: per Vannino Chiti le riflessioni di Rutelli sono «di una banalità che si commenta da sola». Toni «dal forte retrogusto leghista», si è scagliato il deputato Pd Jean Leonard Touad.

«Tanto rumore per nulla», minimizza invece Donato Mosella di Api: «Rutelli ha detto una cosa che è largamente condivisa, come dimostrano i numerosi disegni di legge depositati in Parlamento, e cioè che la cittadinanza deve essere il punto di arrivo di un percorso e non un automatismo». E neppure buonismo, aveva aggiunto Rutelli nell’intervista.

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