Prima sott'acqua per le piogge intense e ora senza approvvigionamento idrico. Non c'è via di mezzo per Messina, che da una settimana è all'asciutto, con disagi enormi per tutti. I continui smottamenti che si sono registrati vicino alla condotta idrica danneggiata da una frana, a Calatabiano (Catania), a una settantina di chilometri da Messina, hanno vanificato i primi lavori che erano stati effettuati con successo per liberare le tubature dalla terra franata. Difficile contrastare il dissesto idrogeologico cui è soggetta l'area, se manca a monte una programmazione da parte della Regione siciliana e del Governo.
Lo ha denunciato il sindaco di Messina, Renato Accorinti, ricordando i 37 morti di Giampilieri, vittime proprio del dissesto idrogeologico. Le previsioni di soluzione del problema della mancata erogazione idrica non sono delle più rosee. Secondo i vertici dell'Anam, l'Azienda meridionale acque Messina, che gestisce la rete idrica, prima che la condotta possa tornare a regime passeranno sei giorni. E come se non bastasse, è previsto maltempo con l'allerta proprio nelle zone colpite dagli smottamenti.
Il sindaco ha chiesto l'intervento dello Stato e la proclamazione dello stato di calamità naturale. A Messina sono chiuse scuole, università e uffici pubblici per scongiurare problemi igienico-sanitari. Ma potrebbe non bastare. Anche ieri una calca di cittadini si è riversata in strada armata di bidoni e bottiglie per approvvigionarsi dalle autobotti messe a disposizione per rifornire i quartieri e soprattutto le parti più fragili della città, come gli ospedali e le cliniche. Da qualche fontana fuoriesce un filo d'acqua.
Ed è lotta tra poveri, perché l'attesa sfiancante esaspera gli animi. «Servono delle regole. Soprattutto per quanto riguarda la quantità d'acqua che si può portare a casa - dicono i cittadini -. Non si può continuare a vivere senz'acqua, che pure paghiamo profumatamente». «Roba da Terzo Mondo - commenta un cittadino -. Ci hanno abbandonati». Intanto si studiano delle soluzioni. Il direttore dell'Amam, Luigi La Rosa, ha prospettato l'ipotesi di un by-pass tra l'acquedotto dell'Alcantara e quello di Fiumefreddo di Sicilia per risolvere l'emergenza. E si inizia a lavorare sodo. Ma il problema non sarà risolto - se non soltanto momentaneamente - se per la Sicilia, così come per altre regioni, non si studierà un piano di interventi per contrastare il dissesto idrogeologico e, in alcune zone, per prevenirlo.
L'Unione nazionale consumatori lancia una class action nei confronti dell'Amam e intanto sul web esplode la rabbia dei vip cui la Sicilia ha dato i natali. Lo showman Rosario Fiorello, incredulo, twitta: «Messina è senz'acqua! Inaccettabile nel 2015! Si faccia qualcosa subito! Comune, provincia, regione, governo». Dopo il suo messaggio l'hashtag #MessinaSenzaAcqua ha spopolato su Twitter e sta facendo il giro dei social network. L'attrice Maria Grazia Cucinotta, nata proprio nella città dello Stretto, lancia un appello. La notizia è giunta fino in Cina, dove si trova da un mese per un nuovo film. «Aiutatemi ad aiutare i messinesi senz'acqua da giorni e senza aiuti. Nel 2015 - scrive - non si può lasciare un'intera città senz'acqua per così tanto tempo.
Immagino anziani, bambini, persone diversamente abili in preda al panico nel trovare rubinetti vuoti. Una situazione insostenibile, intollerabile, gravissima, che merita attenzione e impegno serio e tempestivo da parte delle istituzioni a Roma e Palermo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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