RomaIl Partito repubblicano statunitense come bussola politica. Le parole al vetriolo contro Matteo Renzi, «malato di bulimia di potere». Senza dimenticare l'Italicum, una «legge autoritaria».
Silvio Berlusconi lancia messaggi chiari al suo partito, incontrando prima i deputati, poi i senatori in due distinte riunioni. Spiccano le assenze dei fittiani, anche se in realtà alcuni degli uomini vicini all'europarlamentare pugliese - ad esempio Rocco Palese e Fabrizio Di Stefano, oltre al «pontiere» Francesco Paolo Sisto - si presentano all'appuntamento. Duro è invece il commento dello stesso Raffaele Fitto. «Leggo di riunioni dei gruppi. E per discutere di cosa? Visto che, da settimane, ci sono commissariamenti a tutto spiano, nomine decise dalla sera alla mattina, e una gestione totalmente fuori dalle regole». Ma a fare rumore è soprattutto la conferma della linea «nessuna nostalgia per il Nazareno» che certo non suscita brividi di piacere tra i parlamentari sensibili al fascino renziano.
Il messaggio recapitato da un Berlusconi in versione barricadera è chiaro: indietro non si torna. «L'incontro con il presidente è andato molto bene» commenta Renato Brunetta. «Ha ricostruito tutta la storia del colpo di stato, ha ricostruito i fatti del Nazareno, perché sia stato Renzi a venir meno alla parola data». Insomma «Berlusconi torna in campo, tornerà a fare a campagna elettorale per le prossime Regionali e aspetta i giudici a Berlino , vale a dire la Cedu a Strasburgo che gli ridia totale onore e agibilità politica, non solo per lui ma soprattutto per la democrazia italiana». Unico spiraglio di collaborazione con Renzi l'immigrazione. «Ben venga un Nazareno su temi specifici e così rilevanti come l'emergenza immigrazione: non si può non collaborare quando in ballo ci sono contemporaneamente vite umane, anche di tanti bambini, la sicurezza degli italiani, la qualità di vita di numerosi Comuni, che si trovano a dovere accogliere sempre più persone, con risorse economiche così scarse da rischiare il collasso» dice Francesco Paolo Sisto.
Continuano, invece, i lavori in corso in vista delle Regionali. Dalla Puglia il segretario regionale Luigi Vitali chiude la porta alle primarie last minute tra Francesco Schittulli e Adriana Poli Bortone, «una farsa strumentale alla quale non credono loro per primi e alla quale non intendo prestarmi». Stefano Caldoro registra, invece, riscontri positivi dai sondaggi. «Lo dicono tutti, ma bisogna essere prudenti e continuare a lavorare con serietà». A Roma, intanto, si lavora sulle liste per le Regionali per inserire elementi di novità. Un'operazione portata avanti soprattutto da Antonio Tajani, Maria Rosaria Rossi e Alessandro Cattaneo.
Circolano già i primi nomi di giovani amministratori locali che saranno candidati. Tra questi Luigi Miranda e Nicola Muscogiuri in Puglia; Raffaele Coppola in Campania; Simone Furlan e Michele Basso in Veneto e Giacomo Giampedrone in Liguria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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