«Noi siamo incazzati perché, come al solito, si butta via il bambino con l'acqua sporca. I commercianti continuano a essere visti come grandi evasori, mentre sono le grandi imprese a sfuggire al fisco». Giacomo Errico, presidente di Fiva-Confcommercio, la federazione dei venditori ambulanti, racconta il disappunto di un'intera categoria, discriminata e criminalizzata dal decreto fiscale che potrebbe aumentare enormemente i costi, soprattutto con la lotteria degli scontrini.
Presidente Errico, perché siete così arrabbiati?
«Questa roba deve finire! Stiamo parlando di persone che si svegliano alle 3 di notte per andare ai mercati generali per fare provvista e vendere gli alimentari proprio sotto casa delle persone. Evidentemente c'è chi spera che la gente usi l'automobile per andare nei grandi centri commerciali. Con buona pace della questione ambientale tanto propagandata».
È questione di stop al contante come misura antievasione?
«Per noi la moneta elettronica non è un problema se si abbassano veramente le commissioni. La vera questione è se ci chiedono di scrivere i codici fiscali o i codici Isee dei clienti mentre ci sono decine di persone in fila. Che cosa dovrebbe fare un ambulante? Dire: Fermi tutti, dobbiamo scrivere i codici fiscali per la lotteria!? I casi sono due: o bisogna assumere una persona in più per la cassa oppure dotarsi di lettori ottici. In entrambi i casi gli ambulanti sarebbero pesantemente danneggiati dai maggiori costi».
Sareste solo voi ambulanti a essere penalizzati?
«Ci chiediamo se queste regole varranno per tutti: dagli abusivi fino ai mercatini a chilometro zero e ai mercatini degli hobbisti. Se il 2020 deve essere l'anno zero della fedeltà fiscale, allora lo deve essere per tutti. Altrimenti il termine giusto da utilizzare sarebbe concorrenza sleale».
Il governo la pensa diversamente.
«Domandiamoci se sia necessario dotare di una carta di credito la pensionata che spende al massimo 10-15 euro al mercato. È ora di finirla con gli spot elettorali. Chiediamo che qualcuno al governo scenda dal piedistallo e venga a vedere come si lavora. Siamo stufi di sentire i nostri clienti dire che dall'anno prossimo per noi finirà la festa».
Che cosa chiedete, dunque?
«Se si vuole organizzare questo giochino della lotteria, allora deve essere chiaro che gli ambulanti non devono rimetterci nemmeno un centesimo. In caso contrario, è necessario che tutti coloro che operano su un'area pubblica siano soggetti alle stesse regole».
E se non vi ascoltassero?
«Noi venditori ambulanti sappiamo protestare.
Chiediamo al governo di prestare attenzione alle nostre richieste, perché il livello di esasperazione è altissimo. Nella conferenza organizzativa dello scorso weekend ho dovuto contenere la rabbia dei nostri associati. E sia chiaro: non siamo i portaborracce di nessun partito, noi siamo sempre stati lontani dagli apparati».
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