Coronavirus

Apre l'ospedale dei record: ricoverati i primi due pazienti

I lavori al Portello erano finiti sabato. La struttura costruita grazie ai privati ha una capacità di 208 posti

Apre l'ospedale dei record: ricoverati i primi due pazienti

Sono arrivati al Padiglione del Policlinico nei due padiglioni vuoti della Fiera al Portello i primi pazienti con Covid-19 inviati da altre strutture lombarde. Giusto il tempo di ultimare i lavori, sabato, e di completare la formazione al personale, che in 24 ore si sono aperti i padiglioni alla Fiera per accogliere i primi pazienti.

In particolare si tratta di un uomo di 72 anni e di una donna di 63 anni, entrambi provenienti da strutture del milanese. Niente da fare invece per l'invio di un terzo paziente, proveniente dalla bergamasca, che non ha potuto essere trasferito per un peggioramento delle sue condizioni.

Come avviene sempre quando si attiva un nuovo ospedale, si è scelto di seguire un percorso prudenziale e di partire con un numero limitato di ricoverati, per poter garantire la massima sicurezza ad ogni paziente. Ma già nelle prossime ore, fanno sapere dall'ospedale Policlinico, saranno organizzati ulteriori ricoveri in base alle richieste del territorio, gestite dall'Unità di Crisi regionale.

In questa fase saranno attivi in Fiera, per ciascun turno di assistenza 2 medici anestesisti, 6 infermieri, 2 tecnici di radiologia medica e 2 operatori sociosanitari, oltre al personale di supporto. Le persone che si alterneranno nell'arco delle 24 ore saranno circa una cinquantina. Il piano prevede che all'aumentare del numero di ricoverati aumenterà di pari passo il personale dedicato, già tutto individuato e disponibile. Sarà reclutato da Regione Lombardia e Protezione Civile attingendo dalla task-force nazionale, che prevede 700 medici e 35.000 infermieri da tutta Italia.

«Oggi entrano i primi pazienti, da qui a 15 giorni occuperemo i primi 53 posti - ha spiegato l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera-. Nel frattempo si stanno realizzando quelli al piano terra, vedremo se destinarli in parte a terapia intensiva, in parte ai bisogni che abbiamo».

Complessivamente l'ospedale ha una capacità di 208 posti letto di terapia intensiva e subintensiva e un numero adeguato di personale sanitario, ma la logica con cui è stato progettato il maxi ospedale della Regione, grazie ai venti milioni di euro raccolti dai privati, al Portello, è quella di alleggerire i reparti degli ospedali milanesi in difficoltà, così da permettere anche ai pronto soccorso di lavorare a regime o di fare «da paracadute» agli ospedali regionali che non riescono a reggere l'urto. Anche se i contagi sono comunque alti, sembra che si sia raggiunta la fase cosiddetta di «plauteau»: giunti al picco dei contagi, ci si attende quindi la discesa dei nuovi positivi nel giro di una decina di giorni. Intanto gli ospedali stanno reggendo l'urto dell'epidemia. E soprattutto sembra essersi ridotta l'esigenza della terapia intensiva. «Oggi anche i dati di Milano sono confortanti quindi li raccogliamo con buona soddisfazione», ha sottolineato l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera. Migliorano anche i dati a Brescia, con 137 nuovi positivi per un totale di 9.477, e a Bergamo con 103 nuovi casi per un totale di 9.815 positivi. Così molti sono i pazienti guariti e trasmessi in isolamento domiciliare: i dimessi hanno raggiunto quota 29.075, e si stanno alleggerendo anche le terapie intensive, tanto che tra sabato e domenica si è registrato un calo complessivo di 64 pazienti. Il prossimo step, se il trend continua a essere in discesa, è quello di aggiungere posti nei 25.

000 metri quadrati distribuiti sui due padiglioni messi a disposizione dalla Fondazione Fiera, sempre nell'ottica di alleggerire gli ospedali della città.

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