Beffa di Navalny a Putin. Così uno 007 confessa: "L'abbiamo avvelenato"

L'oppositore ha telefonato all'agente fingendosi un superiore. Registrando tutto

Beffa di Navalny a Putin. Così uno 007 confessa: "L'abbiamo avvelenato"

Ai tempi della Guerra Fredda qualcosa del genere non sarebbe mai accaduto. Alexei Navalny, l'oppositore russo avvelenato lo scorso agosto, è riuscito con un colpo da maestro a inchiodare i servizi segreti russi, mettendoli all'angolo grazie a uno stratagemma che ai tempi del Kgb non avrebbe forse mai funzionato. Navalny ha infatti chiamato Konstantin Kudryavtsev, rappresentante del servizio di sicurezza federale (Fsb) del Cremlino, e lo ha indotto ad ammettere il coinvolgimento nell'attentato alla sua vita. Da Berlino, dove si trova in convalescenza, Navalny ha contattato telefonicamente Kudryavtsev spacciandosi per un certo Maxim Ustinov, assistente del capo del Consiglio di sicurezza nazionale Nikolai Patrushev, e lo sprovveduto agente ha confessato il proprio ruolo nella vicenda e ulteriori dettagli sulle modalità con cui Navalny è stato intossicato con il gas nervino novichok. Kudryavtsev ha raccontato al sedicente Ustinov che il gas non sarebbe stato somministrato attraverso una bibita, come all'inizio si sospettava.

Durante una ricognizione all'hotel Xander, dove era alloggiato il politico nella città siberiana di Tomsk, gli agenti dell'Fsb avrebbero applicato il novichok sotto forma di spray sulle cuciture interne del paio di boxer di Navalny, freschi di lavanderia, che l'uomo indossava quando si è sentito male sul suo volo per Mosca. Nel corso della telefonata, Kudryavtsev ha riferito di essere stato inviato nella città siberiana di Omsk (dove Navalny era stato ricoverato dopo l'atterraggio di emergenza) per recuperare e disinfettare i vestiti e assicurarsi che le tracce del veleno fossero state rimosse. Da queste clamorose rivelazioni si evince che Navalny è sopravvissuto all'avvelenamento solo perché l'aereo sul quale si trovava il 20 agosto ha effettuato un atterraggio di emergenza che gli ha permesso di ricevere le prime cure. Se avesse proseguito il suo viaggio di circa tre ore verso Mosca, sarebbe morto. Ricordiamo che Navalny è stato trasportato in aereo dalla Russia alla Germania completamente nudo. «Considerando che il novichok è stato trovato sul mio corpo e che l'infezione per contatto è molto probabile, i miei vestiti sono una prova molto importante», ha raccontato. Si attende a questo punto una controreplica da Mosca. Putin ha riconosciuto che l'Fsb ha pedinato per anni il suo rivale politico, ma negando ogni colpevolezza per l'attentato. Proprio nei giorni scorsi il leader del Cremlino aveva quasi scherzato sull'argomento ricordando che di solito «sono abituato a portare a termine ogni lavoro. Non lascio le cose a metà».

La scelta di Navalny di utilizzare il nome «Ustinov», non è casuale e rappresenta una beffa

nella beffa. L'oppositore russo si è ispirato all'attore di origini russe Peter Ustinov, che in vita è stato agente dei servizi britannici dell'MI5, e che sul set ha interpretato il leggendario investigatore belga Poirot.

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