Massimo Malpica
Roma Mentre anche Bari indaga sul consigliere del Csm Francesco Bellomo e sulle strvaganti e inquietanti regole imposte agli studenti - e soprattutto alle studentesse - del suo corso di formazione per aspiranti magistrati «Diritto e Scienza», il Csm annuncia la sospensione in via cautelare facoltativa, dalle funzioni e dallo stipendio, di Davide Nalin. Paga dunque il 38enne pm di Rovigo, collaboratore del magistrato pugliese. Nalin avrebbe fatto da tramite per le presunte pressioni di Bellomo sulle ragazze che seguivano i suoi corsi, e almeno in un'occasione, stando alla richiesta del Pg della Cassazione Pasquale Ciccolo, avrebbe «mediato» i rapporti tra il consigliere di Stato e una borsista, procurando a Bellomo «indebiti vantaggi» anche sessuali. In pratica il pm rodigino avrebbe indotto la ragazza a cedere alle stravaganti richieste del «capo» della scuola, tra le quali l'invio di foto personali in pose sexy, per non rischiare di compromettere l'esito del concorso per diventare magistrata: «Nalin si è adoperato per far conseguire a Bellomo indebiti vantaggi di carattere sessuale e, comunque, tali da consentire al medesimo di perdurare la relazione cui egli ambiva, sfruttando la condizione psicologica della ragazza, interessata a superare il concorso per entrare in magistratura». Condotte considerate dal procuratore generale della Cassazione «gravemente scorrette» e capaci di ledere la credibilità dell'«intera giurisdizione». E d'altra parte «lo stravagante se non aberrante regolamento (dress code) di cui Nalin era a conoscenza» è tra gli elementi indicati dal Pg, che ha avviato anche l'azione disciplinare al Csm contro il pubblico ministero, oltre al generale «clima di soggezione psicologica» che aleggiava nella scuola, soprattutto intorno alle studentesse. E così ieri il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, a margine di un convegno ha annunciato la decisione di sospendere Nalin, adottata dalla sezione disciplinare del Csm.
Come è noto, ad accendere i riflettori sul caso è stata la denuncia del padre di una ragazza di Piacenza (e la procura della città emiliana è infatti la prima ad essersi interessata della vicenda) che, a seguite delle asserite pressioni del consigliere di Stato di origini baresi, avrebbe prima avuto una relazione con lui, per poi, una volta interrotta la liaison, vedersi dettagli intimi delle sue relazioni sentimentali pubblicate sulla rivista della scuola, a disposizione di tutti gli studenti. «Era arrivata a pesare 41 kg», ha raccontato il padre, che ha denunciato Bellomo e ha raccontato, nella denuncia e ai giornali, l'«odissea» che «ha rovinato la vita a mia figlia».
La scuola di Bellomo aveva anche una sede barese, motivo per cui la procura del capoluogo pugliese, ora, ha deciso di mettersi al lavoro pure lei, iscrivendo nel registro degli indagati il consigliere di Stato per estorsione, la prima iscrizione per Bellomo, già sospeso dalla sua carica e in attesa che l'adunanza generale del Consiglio confermi la decisione di destituire la toga: un passo che non dovrebbe tardare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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