Roma - Silvio Berlusconi, nell'intervista a il Giornale, illustra il suo progetto di governo e mette in chiaro la sua strategia sulle alleanze. Il motto è «Divisi alle urne, uniti al governo». Con un obiettivo finale, al di là dell'assenza di un contenitore comune modello Casa della Libertà: «La consapevolezza, tra le forze politiche del centrodestra, che dobbiamo vincere per governare insieme il paese come abbiamo fatto dal '94 a oggi in Italia, nelle Regioni e nei Comuni».
Quella del presidente di Forza Italia suona come una rassicurazione spedita agli alleati, inquieti rispetto a voci e retroscena su possibili accordi post-voto con il Pd, argomento quello del Nazareno-Bis comprensibilmente utile anche come arma da agitare in vista della imminente competizione elettorale.
La Lega, ufficialmente, preferisce non replicare a Berlusconi. Ma leggendo tra le righe di ciò che filtra dal quartier generale salviniano si coglie qualche segnale di disgelo. Nel Carroccio, arrivati allo sprint finale e all'ultima settimana prima delle Amministrative, non c'è nessuna voglia di riattizzare la polemica interna al centrodestra. Matteo Salvini, parlando con Libero, prevede che «sì, sarà dura, ma i tre partiti del centrodestra, anche con questa legge elettorale, possono, sommati, raccogliere abbastanza voti per governare». Rispetto alla tenuta dell'alleanza e allo spettro delle larghe intese, la linea è che «Berlusconi al di là delle promesse, dovrà produrre fatti». Piuttosto Salvini insiste sull'invito al presidente di Forza Italia adi essere presente con lui e Giorgia Meloni a Genova alla chiusura della campagna elettorale di Marco Bucci, candidato unitario del centrodestra.
Berlusconi, a sua volta, è in piena attività di preparazione alla campagna elettorale. «Dobbiamo recuperare consensi, ritornerò in televisione al più presto», promette. Il presidente di Forza Italia vuole incontrare esponenti della società civile e del mondo industriale e rafforzare ancora di più il programma. Il prossimo 8 giugno a Villa Gernetto è in programma un summit con industriali e spin-doctor per ragionare sul programma, ma anche sull'impostazione della campagna elettorale. La macchina delle candidature ha già iniziato a girare, ma adesso il tempo stringe davvero. Berlusconi ci tiene a tranquillizzare i gruppi parlamentari. «C'è spazio per tutti quelli che hanno lavorato bene in questi anni», ripete. Sotto traccia, peraltro, dentro Forza Italia inizia a farsi strada l'impressione che possa anche prevalere nel Pd e in Parlamento quella linea di pensiero che ritiene sia meglio tenere le elezioni alla scadenza naturale e che l'accelerazione iniziale imposta da Matteo Renzi stia scemando. Comunque vada la dialettica interna al Pd, Forza Italia ha già offerto la sua piena disponibilità ad andare al voto anche in autunno. E lo stesso Berlusconi, nell'intervista a il Giornale, ha sottolineato come il governo Gentiloni possa «benissimo impostare una manovra economica, anzi credo che lo debba fare, e chi verrà dopo se necessario applicherà dei correttivi, ma senza stravolgerla. Si chiama continuità istituzionale, è la norma nelle democrazie mature».
Infine una curiosità sulla rinnovata centralità politica e sull'interesse che Berlusconi continua a suscitare a livello internazionale. Il New Delhi Times ha pubblicato ieri un articolo in cui prefigura una possibile se non probabile vittoria di Berlusconi, descrivendo così il suo ritorno sulla scena. «Sembrava fosse stato dimenticato. Il suo oroscopo prevedeva per lui un irreversibile declino.
Invece in pochi mesi Silvio Berlusconi è tornato e si sta preparando a rivincere le elezioni, dopo aver reinventato se stesso, la sua immagine e il suo team. Il 1994 è lontano, ma sembra proprio che l'Italia non solo abbia ancora bisogno di lui, ma sia pronta ad affidarsi a lui ancora una volta».
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