Berlusconi snobba il premier: "Non gli crede più nessuno"

Il Cavaliere disinteressato alle nuove promesse fiscali di Renzi. E gli azzurri attaccano: "È il Pd a bloccare il Paese"

Berlusconi snobba il premier: "Non gli crede più nessuno"

L e battute, il tono confidenziale, gli aneddoti e, soprattutto, le promesse. Matteo Renzi dopo le ferie torna a calcare passerelle e palcoscenici politici e lancia nuovamente il suo personale «Meno tasse per tutti», tornando a mettere nel mirino i tributi sulla casa. Si tratta in sostanza dell'avvio della nuova stagione politica autunnale. Una ripresa all'insegna di un impegno elettorale già «usato» alcune settimane fa: l'abolizione dell'Imu e della Tasi. Inutile entrare nei dettagli perché non ce ne sono. E così Silvio Berlusconi, Forza Italia ma anche Matteo Salvini si concentrano proprio sul vuoto di credibilità del progetto.

Chi ha avuto modo di confrontarsi con il presidente di Forza Italia lo ha trovato poco interessato alla reiterazione delle infinite promesse renziane. «Ormai non gli crede più nessuno» è il suo ragionamento. «Noi le tasse sulla case le avevamo abrogate e non dopo anni, ma nel primo consiglio dei ministri a Napoli». Così come non è passato inosservato il dato sull'occupazione, ferma nonostante i miliardi dei contribuenti spesi con il Jobs Act, a 47 assunzioni in più a luglio.

Il partito è compatto nel salutare con sonante scetticismo il nuovo round di promesse. «È il solito disco rotto di Renzi. Abbiamo ascoltato il Renzi più inconcludente e presuntuoso di sempre» dice Renato Brunetta. «L'anti-berlusconismo ha bloccato l'Italia. Vero. Il renzismo sta bloccando l'Italia. Altrettanto vero. È sempre il Pd a bloccare questo Paese» il giudizio di Giovanni Toti. «Renzi continua a promettere senza indicare dove trova le risorse ma ignora l'Italia reale» scrive Marcello Fiori. Molto duro Maurizio Gasparri per il quale «Renzi ripete sempre le stesse cose, non realizza fatti, ha ridotto l'Italia a una Cenerentola nel contesto internazionale dove non contiamo nulla. Non ha risposto alle minacce della Merkel alla quale ha fatto da cameriere durante la visita a Expo. Serve una dura opposizione a questo personaggio di passaggio». Deborah Bergamini va sul concreto: «Via Imu e Tasi nel 2016. Bene, dica come fa altrimenti è una presa in giro». Secco il giudizio del senatore Marco Marin. «Renzi declama il libro dei sogni. Ma gli italiani tra tasse, immigrazione, disoccupazione vivono governo Renzi come un incubo». Mentre Alessandro Cattaneo fa notare quanto il Pd si tenga lontano dai numeri veri e concreti, come ad esempio la drammatica situazione dei conti del Comune di Roma o della Regione Sicilia. «Non ci si può comportare come l'orchestra del Titanic, senza dare indicazioni, quando la nave sbanda o rischia di affondare».

Sul fronte della Lega Matteo Salvini per una volta esprime il suo giudizio parlando in termini di coalizione. «La geniale idea di Renzi: via Tasi e Imu sulla prima casa. Ci ha messo 18 mesi per copiare la Lega e Berlusconi! Ridicolo». Giorgia Meloni si affida all'ironia: «Renzi, il premier delle tasse, dichiara: nel 2016 via Imu e Tasi. Cos'è un annuncio di dimissioni?». Sullo sfondo continuano le fibrillazioni dentro Ncd, dopo l'addio di Nunzia De Girolamo. Il senatore Giuseppe Esposito lamenta l'eccessivo spostamento a sinistra del partito. «Se devo fare il centro alleato con il Pd, passo nel Pd. Io mi sono alleato per le riforme non per il governo. Dunque a breve una scissione è inevitabile». I segnali che arrivano dalle prime linee alfaniane, però, sono concordi nell'indicare come via preferenziale l'accordo con il Pd.

Sergio Pizzolante, ad esempio, parla di «collaborazione strategica» con Renzi «un po' come faceva il Pri con la Dc». Appare chiaro che le Amministrative del 2016 saranno fondamentali per definire una volta per tutte l'identità di Ncd.

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