Boris Johnson insaccato dentro una maglia bianca dell'Inghilterra sulle tribune di Wembley è stata una delle immagini meno memorabili della serata londinese di domenica. A BoJo non è riuscito il colpo di diventare il cerimoniere del ritorno del calcio a casa, come hanno cantato per giorni i tifosi della nazionale del tre leoni. La sua è stata una puntata azzardata: tenere lunghe le briglie delle norme anti-Covid in tutto il Paese, consentire che a Wembley si stipassero in sessantamila per semifinali e le finali di Euro 2020 sperando almeno di incassare i dividendi di un trionfo che in Inghilterra aspettavano da cinquantacinque anni. E aspettano ancora, visto che la scommessa - come tutti gioiosamente sanno - è stata perduta.
Quindi il risveglio dopo l'hangover di pallone (sport che notoriamente a Johnson nemmeno piace) è stato doppiamente amaro. Elaborare il lutto della sconfitta, o meglio della mancata gloria, e preparare il Paese al prevedibile ulteriore aumento dei contagi da variante Delta. Non vorremmo essere nei suoi panni, fossero anche una maglietta bianca troppo stretta.
Ieri l'inquilino di Downing Street nel corso di una conferenza stampa ha confermato la revoca delle regole di contenimento ancora in vigore in Inghilterra per il 19 luglio, esortando le persone a rimanere comunque vigili visto l'aumento dei casi dovuto alla variante Delta. «È assolutamente vitale che si proceda con cautela - ha detto BoJo -. La pandemia non è finita, quindi non si può semplicemente tornare alla vita com'era prima del Covid-19». Johnson ha scelto di percorrere un sentiero molto stretto: «Ci aspettiamo e raccomandiamo che le persone indossino mascherine nei posti affollati, come i trasporti pubblici», ha detto, precisando che però non sarà previsto alcun obbligo in merito. Non solo: ha incoraggiato le aziende a «non riempire gli uffici subito» malgrado anche qui non ci saranno divieti. Johnson ha anche invitato quanti degli inglesi non l'abbiano ancora fare a vaccinarsi, atto che ha definito «cruciale». Entro il prossimo lunedì, ha assicurato il premier, due terzi degli adulti inglesi avranno avuto la seconda dose e a tutti sarà stata offerta la prima.
In conferenza ieri era presente anche Chris Whitty, Chief medical officer del governo britannico, che ha detto di aspettarsi «che il numero di decessi aumenterà nell'ondata attuale» di contagi di Covid-19. Ieri il Regno Unito ha registrato 34.471 nuovi positivi, anche se i morti registrati sono stati soltanto 6 e i pazienti Covid in terapia intensiva sono 417 (comunque quasi tre volte che in Italia).
Per Whitty i contagi si stanno sviluppando a un tasso simile a quella dell'autunno dello scorso anno, mentre le ospedalizzazioni crescono a un «più basso tasso esponenziale» e la mortalità è «molto più bassa ma in ogni caso in aumento». «Se andiamo lentamente nella roadmap - ha concluso - non prevediamo di raggiungere pressione insostenibile per il sistema sanitario».
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