«Primo maggio chiusi in casa e partenza della fase due, allentamento delle misure di contenimento, dal 16 maggio». Il capo della Protezione Civile e commissario all'emergenza Angelo Borrelli, snocciola date precise per la prosecuzione del lockdown e l'inizio della fase 2 ma viene immediatamente sconfessato dal comitato tecnico scientifico, ovvero sia da Silvio Brusaferro presidente dell'Istituto superiore di Sanità (Iss) sia dal professor Franco Locatelli presidente del Consiglio superiore di sanità (Css). Inequivocabile la precisazione di Locatelli: i tecnici forniscono la loro consulenza sull'andamento dell'epidemia ma «le date per la proroga e l'allentamento delle misure di distanziamento sociale spettano solo e unicamente al decisore politico». E Borrelli si corregge: «le mie parole equivocate». Chiarito questo punto cruciale Iss e Css hanno analizzato i dati a disposizione, cercando anche di far luce sulle tante incognite che ancora restano rispetto all'identikit del Sars Cov 2 che tiene in scacco il pianeta da settimane. Unica certezza la necessità di proseguire con le misure di contenimento se si vuole evitare che anche al Sud «si creino nuovi casi Codogno»
La curva epidemica Brusaferro conferma che siamo arrivati al plateau: la curva ancora non scende ma si sta appiattendo. Questo significa che i contagi stanno rallentando ma anche che l'attenzione deve restare altissima. Il direttore del dipartimento di malattie infettive dell'Iss, Gianni Rezza, spiega che l'Rzero, il tasso di contagiosità del coronavirus, è passato da 3 persone infettate per ogni positivo dell'inizio a meno di una. Una persona ne sta contagiando al massimo un'altra grazie al distanziamento sociale.
Rischio Pasqua al Sud Su questo punto gli esperti sono stati inflessibili. Si tratta di un grosso sacrificio per gli italiani abituati a riunirsi per la festività, ma «si dovrà attendere ben oltre Pasqua per l'allentamento delle misure distanziamento sociale», dice Rezza. Il Sud non deve allentare perché in questa fase rischia di perdere il vantaggio guadagnato in questo periodo con il rallentamento del virus. Se mollassimo al Sud, avverte Rezza «avremmo tante Codogno». E senza misure di contenimento «in 6 mesi avremmo sì avuto l'immunità di gregge ma con un grande numero di morti e feriti».
Fase 2 Non è possibile prevedere ora quando si ripartirà ma si deve già immaginare in che modo si articolerà la graduale ripresa. Si dovrà stabilire un test sierologico standard che sia di riferimento per tutte le regioni in modo da valutare il grado di immunizzazione della popolazione in modo confrontabile. E poi si riaprirà ma molto gradualmente. Rezza spiega che si dovranno implementare interventi mirati sul territorio in modo da minimizzare la circolazione del virus. Dunque proseguire con l'identificazione dei positivi, soprattutto gli asintomatici, isolarli e definire una modalità di tracciamento univoca in tutte le regioni per la popolazione a rischio contagio, tutelando la popolazione fragile e gli operatori sanitari.
La ricerca Il Cts ha anche
annunciato che lunedì partirà il bando per la ricerca Covid-19, promosso dal ministero della Salute. Stanziati 7 milioni per i progetti che dovranno indagare sui meccanismi patogenetici responsabili dell'insorgenza del Covid-19.
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