I l timbro della Ragioneria generale dello Stato per la bollinatura è blu. Quello usato per la prima legge di Stabilità di Matteo Renzi si stava colorando di giallo.
Il testo è stato «bollinato» in mattinata: dicevano alcune voci. No, nel tardo pomeriggio ancora non aveva il via libera dalla Rgs: replicavano altre. In serata è arrivata la conferma del ministero dell'Economia: il testo è stato bollinato.
Il mistero che si è inseguito per tutta la giornata potrebbe risiedere nella procedura utilizzata. La Ragioneria generale dello Stato dà luce verde al testo della manovra ed alle tabelle. Lo passa al gabinetto del ministro dell'Economia. Qui, fa una prima sosta (prolungata, dopo quello che è successo). Poi va a Palazzo Chigi, che lo deve inviare al Quirinale. E qui resta fermo fino a sera, quando lo manda al Colle.
E solo da ieri sera gli esperti della Presidenza della Repubblica hanno potuto avviare «l'attento esame» della manovra.
Come se non bastasse, momenti di tensione si sono verificati tra la Presidenza del Consiglio e le Regioni. Per questa mattina era in programma un incontro governo-Regioni per discutere sui tagli di spesa agli enti locali. Poi, da «fonti di governo», viene annunciato che l'incontro è rinviato per gli impegni dei governatori.
Immediata la reazione: «Non siamo stati noi a chiedere il rinvio». Riparte il negoziato. Scambi di telefonate. Ed alla fine, arriva l'annuncio di Sergio Chiamparino: l'incontro che era stato sconvocato, è stato nuovamente convocato. Ed alle 8 di questa mattina i governatori varcheranno il portone di Palazzo Chigi per vedere Matteo Renzi.
Qualche dispettuccio, comunque, la Ragioneria generale dello Stato continua a farlo al presidente del Consiglio. Nel salotto tv di Barbara D'Urso, si era impegnato nel bonus bebè da 80 euro. La misura è contenuta nella legge di Stabilità. Ma verrà riconosciuta solo alle famiglie monoreddito il cui reddito Isee annuale non superi i 30mila euro. Non solo. É stato confermato con un tweet che l'erogazione sarà mensile (era girata voce che fosse annuale). Ma per riceverlo varrà il principio di chi arriva prima.
È un meccanismo da sempre in uso fra le soluzioni di copertura degli interventi di determinate spese. La Ragioneria autorizza una misura di spesa, ma fissa il serbatoio finanziario: a consumazione. Ne consegue che le risorse arriveranno fino ai bebè nati nel segno del Leone o, forse, in quello della Vergine.
Per tutta la giornata di ieri, poi, a Palazzo Chigi hanno atteso la lettera della Commissione Ue. Che Matteo Renzi ha esorcizzato in Parlamento. E che forse non arriverà. La lettera Ue «è naturale» - ha osservato - non basta questa per parlare di una «bocciatura».
Il presidente del Consiglio partecipa oggi all'ultimo consiglio europeo a cui è presente Barroso come presidente della Commissione. Sembra quasi che ne sia lieto: si chiude una «lunga stagione». E sottolinea: «Mentre il mondo rallenta ma continua a crescere, l'eurozona ed in particolare l'Italia ancora soffrono le conseguenze di una linea politica che in questi anni ha privilegiato il rigore e l'austerity rispetto alla crescita».
Per girare pagina, Renzi confida in
Juncker. Annuncia che i 300 miliardi di investimenti promessi dal nuovo presidente della Commissione sono già nella bozza del comunicato finale del Consiglio europeo di oggi. E sono aggiuntivi agli stanziamenti previsti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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